Poiché resta sempre una certa dose d’incertezza su un concetto del genere (gli sceneggiatori di Star Trek non hanno sempre le idee chiare in proposito), si può cercare di dare un’altra definizione di Karma che esuli da quella prettamente razionale ma che si discosti anche da quella di anima. In particolare, il Karma può essere messo a confronto col concetto di “energia orgonica” proposto da Wilhem Reich. Discusso psicoanalista autore di numerosi celebri testi sulla sessualità e il suo ruolo nella società (esempio centrale è Psicologia di massa del fascismo), Reich tra il 1936 e il 1940 affermò di essere giunto alla scoperta di questa energia orgonica, «un’energia cosmica primordiale, universalmente presente e dimostrabile visivamente, termicamente, elettroscopicamente, oltre che per mezzo del contatore Geiger-Muller. Nell’organismo vivente: bio-energia, energia vitale» (Adriano Zamperini). Del tutto certo della fondatezza di questa scoperta, Reich fondò negli USA l’Orgon Institute e sottopose diversi pazienti a terapie all’interno di “accumulatori di energia orgonica” che avrebbero dovuto curare ogni sorta di malattie. Il governo americano lo accusò di frode, condannandolo a due anni di carcere, dove morì. Non è questa la sede per discutere della fondatezza della scoperta di Reich, sulla quale si nutrono non pochi dubbi. Tuttavia, se l’energia orgonica esistesse, questa sarebbe il Karma vulcaniano. Un concetto del tutto simile a quello della Forza in Guerre Stellari: in un episodio di Star Trek, Spock avverte la morte dell’equipaggio vulcaniano sul vascello stellare “Intrepid”. E’ del tutto simile alla percezione che Obi-Wan Kenobi ha sul Millennium Falcon della morte degli abitanti di Alderaan. La differenza sta nel fatto che, mentre la Forza (e l’energia orgonica) penetra tutti gli organismi viventi, il Karma è proprio dei soli Vulcaniani. Anche se si può risolvere il problema affermando che i Vulcaniani sono stati i primi a scoprirne l’esistenza, e non hanno voluto diffonderla alle altre razze della galassia. Quella vulcaniana resta in sintesi una metafisica razionalizzata. In questo senso va spiegata anche la contraddittorietà di cerimonie e rituali tradizionali all’interno della civiltà di Vulcano, come è anche il Pon-farr, cioè il periodico esplodere (ogni sette anni circa) della libido repressa nei soggetti. I Vulcaniani hanno semplicemente consolidato un rituale sociale per esprimere le loro emozioni, in modo da canalizzarle in gesti e formule tipiche che anche in questo razionalizzino l’irrazionale. Anche la civiltà umana fa qualcosa di molto simile. Il funerale cristiano (ma in genere tutte le cerimonie funebri delle varie civiltà) è un rituale in cui l’emozione personale è mostrata al pubblico tramite regole ben precise, sulla base di una sorta di  linguaggio emozionale sociale. La funzione è quella di affrontare meglio il dramma individuale che deriva dalla morte di un proprio caro. Nel Pon-farr, i gesti e le formule rituali che ogni vulcaniano compie servono appunto ad affrontare in maniera schematica e logica un dramma difficilmente superabile dal singolo senza un aiuto sociale. Anche le cerimonie tradizionali sono razionali, nell’ottica vulcaniana. Dove sta l’importanza dei Vulcaniani per noi esseri umani? Non dimenticando che essi sono creazioni
Leonard Nimoy e William Shatner festeggiano il quarantennale di Star Trek
Leonard Nimoy e William Shatner festeggiano il quarantennale di Star Trek
dellafervida fantasia di Gene Roddenberry, e poi in seguito dei vari sceneggiatori di Star Trek, dobbiamo comprenderne il valore esemplare che Roddenberry voleva esplicitare in essi. I Vulcaniani sono in parte ciò a cui dobbiamo aspirare, e in parte ciò verso cui dobbiamo rifuggire. La filosofia dell’IDIC dev’essere alla base del nostro agire sociale, così come la logica – intesa come epurazione di basi contraddittorie e irrazionali nella nostra interpretazione della realtà – deve portarci a costruire Io forti, e non Io deboli prodotti da Super-Io autoritari. In questo modo potremmo perfezionare il nostro essere senza violentare la realtà che ci circonda, ciò che è differente da noi. Al contempo dobbiamo rifuggire da un processo di civilizzazione che comporti una mera repressione della libido e in generale delle passioni umane, che sono ciò che ci distingue da tutte le altre creature viventi (e magari, in un futuro, scopriremo che ci distinguono anche da altre civiltà). Tra uno Spock che tenta di abbandonare i suoi residui emotivi e raggiungere la suprema logicità, e un Data che tenta di abbandonare i suoi legami logico-razionali per giungere a una piena umanità, dobbiamo stare nel mezzo, raccogliendo la lezione di entrambi e facendo una sintesi che ne preservi la diversità di vedute.