Harlan Ellison ha finalmente concesso i diritti per trarre un film dal suo racconto più famoso, Repent, Harlequin! Said The Ticktock Man, noto in Italia come Pentiti Arlecchino disse l'uomo del Tic-Tac, racconto del 1965 vincitore del premio Hugo, del premio Nebula e altri premi.
Forse l'unica persona che poteva riuscire in questa impresa è proprio lui: J. Michael Straczynski, che aveva lavorato insieme a Ellison sulla serie di fantascienza Babylon 5 (Ellison era anche comparso un paio di volte in brevi cameo). Straczynski negli ultimi anni ha lavorato ai film Thor e World War Z, e ora sta sviluppando una serie televisiva intitolata Sense8 sotto la produzione di Lana e Andy Wachowski.
Per convincere Ellison pare che Straczynski abbia comunque dovuto completare l'intera sceneggiatura e sottoporgliela. Solo dopo averla letta Ellison ha acconsentito a garantire l'opzione per il film.
Non che Ellison abbia qualcosa contro Hollywood, anzi: nella sua carriera ha lavorato moltissimo per il cinema e per serie televisive, incluse Outer Limits, Star Trek, la già citata Babylon 5, Ai confini della realtà. Né è la prima volta che viene usato un suo racconto: sono stati tratti episodi di telefilm da due sue racconti e addirittura un videogame dall'altro suo racconto più famoso, Non ho bocca e devo urlare.
Pentiti Arlecchino disse l'Uomo del Tic-Tac racconta la storia di Everett C. Marm, un uomo comune che sotto l'identità segreta dell'anarchico Arlecchino solleva una ribellione contro l'Uomo del Tic-Tac. Il rischio è che se il governo scoprisse la sua vera identità potrebbe fermargli il cuore a distanza.
Secondo Straczynski la storia è particolarmente attuale nell'era post Primavera araba, post Occupy Wall Street. Raccontare di un uomo che va contro il sistema e paga un prezzo per le sue azioni nell'epoca di Edward Snowden è un tema forte e difficile.
Con la sceneggiatura già pronta, ora a Straczynski non resta che cercare dei produttori e un regista; pare che tra i primi che abbia intenzione di interpellare ci siano Peter Jackson and Guillermo del Toro. Noi ci vedremmo bene il secondo, anche per evitare che da un racconto di venti pagine si finisca per trarre una trilogia di film di tre ore...
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