La seconda apparizione per lo scrittore inglese Michael Moorcock sulle pagine di Urania Collezione è dedicata al viaggio interstellare. Un'astronave lanciata a velocità sub-luce verso un altro pianeta è il tema di Il corridoio nero, anche se come sempre Moorcock usa gli stilemi della fantascienza per esplorare lo spazio interno, non quello interstellare. Il corridoio nero del titolo non è quello che percorre l'astronave Hope Dempsey, ma quello nascosto all'interno del protagonista, in una storia dove realtà e fantasia si confondono.
L'autore
Michael Moorcock è nato a Londra nel 1939. È stato il direttore della rivista New Worlds e uno dei promotori della New Wave britannica. Tra i massimi autori inglesi di sf e fantasy (genere cui ha dato la celebre saga di Elric di Melniboné), Moorcock annovera tra le sue opere il ciclo di Jerry Cornelius (iniziato con Programma finale, 1969, da cui Robert Fuest ha tratto il film Alfa Omega - Il principio della fine) e del Campione eterno. A quest'ultima sequenza si possono ricondurre I.N.R.I. (Behold the Man, che ne è l'iniziatore nel 1966: Urania Collezione n. 102) e i successivi Il veliero dei ghiacci (The Ice Schooner, su rivista nel 1966-67; ed. definitiva 1969) e Il corridoio nero (The Black Corridor, 1969).
La quarta di copertina
Tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo sembrò a Ryan (e non solo a lui) che il mondo fosse avviato a una catastrofe indecorosa. La terra scoppiava, rigurgitando disastri come in un romanzo di Alan D. Altieri: sicché Ryan, con la fermezza innata dell’uomo d’affari inglese, decise di sopravvivere a modo suo. Costruì un'astronave, la battezzò Hope Dempsey e con alcuni arditi partì verso la stella di Barnard. Sfortunatamente, durante la crociera nello spazio i suoi compagni ibernati morirono uno dopo l'altro. Ma era vero? Il diario di bordo tenuto da Ryan mentiva? L’astronave era mai partita? Tutto si giocava nella mente del superstite, tutto si decideva sul filo del rasoio, perché i ricordi del più duro fra gli uomini non erano che un Corridoio nero…
Michael Moorcock, Il corridoio nero (The Black Corridor, 1969) traduzione di Gabriele Tamburini, Mondadori, collana Urania Collezione 133, pagg. 206, euro 5,90
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