Se si pensa a un'Australia post-apocalittica, il nome per eccellenza che tutti ricordano è quel Mad Max il cui reboot tutti attendono con qualche preoccupazione, ma che sembra in produzione da una vita. Nel frattempo ci ha pensato un altro regista australiano, David Michod, che nel 2010 si era fatto conoscere con il noir Animal Kingdom, a riportarci in un mondo molto diverso da quello che conosciamo. La storia è ambientata dieci anni dopo la fine di ogni forma di civiltà, ma rispetto al cliché della catastrofe-epidemia-guerra nucleare, in questo caso l'umanità è stata distrutta dal fallimento economico globale. Ognuno può contare solo su se stesso, non esistono più strutture, non esiste più alcun aiuto esterno.
In questo contesto ecco comparire un Guy Pearce (Iron Man 3), molto diverso da quello conosciamo: Eric ha perso tutto: la famiglia, la vita che aveva prima. Viaggia attraverso il deserto australiano con il suo unico possedimento rimasto, l'auto.
Ma quel paesaggio immenso e desolato è diventato il luogo di ritrovo di disperati e criminali, ed Eric viene derubato da una banda di delinquenti e abbandonato a se stesso. Portato all'estremo, deciderà di iniziare una caccia sanguinosa, rintracciando i responsabili dell'attacco con un aiuto doppiamente inaspettato: Reynolds, proprio uno dei membri della banda, ferito e fondamentalmente buono, che diventa il suo compagno di sventura, nonché l'ultimo brandello di umanità rimasta al protagonista.
Il secondo aspetto imprevisto è l'attore che dà il volto a Reynolds, ovvero quel Robert Pattinson che sta cercando di liberarsi del ruolo che lo ha reso famoso, l'Edward Cullen della saga di Twilight.
Intervistato da Entertainment Weekly, il regista ha raccontato che nel film il deserto australiano diventa la nuova frontiera per via delle miniere ancora aperte: "È come una nuova corsa all'oro, dove persone da tutto il mondo arrivano in Australia per grattare una parvenza di esistenza dal fondo del barile". Ma come è ovvio: "Ci sono anche criminali, miscredenti e truffatori".
E riguardo ai due protagonisti: "La storia di fondo è quasi primitiva: da una parte hai questo personaggio cupo, omicida e pericoloso interpretato da Guy, mentre quello di Robert è danneggiato e pieno di problemi, ma ha un'anima pulita e ingenua".
Ovviamente, è inevitabile il paragone con Mad Max: "Metti delle auto nel deserto australiano e il pubblico penserà a quel titolo. Con tutto il rispetto per quel film, e ne ho molto nei suoi confronti, The Rover sarà più realistico, terrificante e minaccioso".
Il film è previsto in uscita in un punto non ancora precisato di questa estate negli Usa. Nel frattempo vi lasciamo con il trailer, che ci mostra un futuro senza speranza molto, troppo simile alla realtà.
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