Tutto comincia nel 1951, anno di uscita del romanzo di Isaac Asimov The Stars, Like Dust (da noi Il tiranno dei mondi). Ma il famoso pilastro della fantascienza ha solo un aspetto secondario rispetto allo svolgersi degli eventi esterni al romanzo.
Nel 1984 la casa editrice commissiona una nuova copertina del romanzo al leggendario artista Chris Foss, il cui risultato è quello che vedete sul lato sinistro dell'immagine a corredo dell'articolo.
Arriva il 1996 e un altro artista, il pittore Glenn Brown realizza una sua versione della stessa copertina, ovvero quella sul lato destro dell'immagine.
Brown vende il suo quadro nel 2002, per una cifra non conosciuta ma non elevata, e apparentemente la storia finisce qui.
Tranne che, all'alba dell' ottobre 2013, il quadro di Brown viene battuto all'asta da Sotheby's per circa 5 milioni 700 mila dollari, il sito Io9 viene a sapere della vendita, nota una certa similarità con l'opera di Foss ed esplode lo scandalo, malgrado di fatto che Brown non abbia ricevuto un centesimo di quella cifra, avendo già venduto il quadro anni addietro.
Foss ha poi ammesso di avere in qualche modo autorizzato l'utilizzo della sua creazione originale dopo la richiesta fatta da Brown, specificando però che all'epoca era impegnato col progetto A.I. di Stanley Kubrick e non aveva davvero seguito con attenzione ciò che gli veniva chiesto.
Lo stesso Brown non è nuovo a questo tipo di controversie: molti anni fa era stato accusato dall'artista Anthony Roberts di avere copiato la sua copertina del romanzo di Robert A. Heinlein Stella doppia. A cui si aggiunge anche il precedente della sua versione dell'opera Floating Cities sempre di Foss.
In realtà molte testate si sono espresse in favore delle creazioni di Brown, il cui stile viene definito Trasformativo, ovvero (semplificando) partire da una base preesistente per darle tutto un nuovo contesto.
La difesa principale è basata su qualcosa che effettivamente sfugge a una visione legata all'on-line: Brown ridipinge da zero l'opera originale, ma in dimensioni molto più grandi, cambiando i colori e aggiungendo dettagli non presenti precedentemente ma che è possibile notare solo vedendo il quadro dal vivo.
Ecco come la Tate gallery di Liverpool descrive il lavoro del pittore:
"Ingrandendo le copertine in modo così drammatico Brown unisce le convenzioni delle illustrazioni di fantascienza con lo spettacolo di una storia raccontata su larga scala, o paragonabile ai paesaggi di artisti come Jacques-Louis David o J.M.W. Turner."
Voi cosa ne pensate: epica reintepretazione o semplice plagio?
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