Lo steampunk come genere è in piena salute. E lo dimostra il corto di questa settimana, Airlords of Airia. Il lavoro mischia fantascienza e fantasy presentando un universo "dove molte terre sconosciute, culture e forme di vita devono ancora essere scoperte", come si legge nella sinossi. E questo perché il progetto in sé è in piena campagna di crowdfunding, per cui i quindici minuti di girato – per quanto si configurino come un'opera si può dire compiuta, sebbene realizzata con pochi mezzi e con attori non professionisti – rappresentano in realtà un assaggio di un lungometraggio che potrebbe arrivare in futuro. O forse no, dipenderà da quanti fan o spettatori saranno disposti ad aprire il portafoglio per sostenere l'idea sull'ennesimo portale dedicato (in questo si parla di startnext.de).

Il tutto nasce da uno specialista di effetti visivi, il tedesco Dirk Mueller, attivo nel settore dal 1999 con oltre sessanta film nel curriculum (più che altro produzioni tedesche). Curiosità: nella lista figura anche Raumschiff Surprise - Periode 1 (2004), parodia non certo velata di Star Trek, dove compare, fra i personaggi, un certo Käpt'n Kork...

Mueller ha covato a lungo il desiderio di realizzare un film tutto suo e ha iniziato a lavorarci attivamente nel 2011. Perché ha scelto lo steampunk? Perché pare fosse un suo pallino fin dai tempi dell'università, tanto che nel 1995 aveva già disegnato un fumetto di genere intitolato Wodnik 7, dove comparivano già alcuni personaggi di Airlords of Airia, il cui universo è dichiaratamente ispirato alle opera di HG Wells e di Jules Verne.

Per quanto riguarda la trama: nel corso di una spedizione Airlord Karak, ammiraglio della "flotta dell'aria", ritrova una potente e antica arma con la quale conquista la base navale Wodnik 7. Ma è solo l’inizio, perché l’ammiraglio ha intenzione di rovesciare la Repubblica di Airia e instaurare una dittatura. Lura, il capo della polizia, lotterà per impedirglielo, ma dovrà allearsi con una banda di contrabbandieri. 

Il corto è stato girato interamente sul classico sfondo verde, per poi creare l'universo di finzione al computer con software per il 3D e il compositing. Ecco il risultato, in attesa di capire se la flotta dell’aria potrà davvero decollare o meno.