Per il seguito della serie originale di Star Trek Gene Roddenberry chiese al geniale Matt Jefferies, già responsabile del design nella realizzazione della prima Enterprise, una nuova e diversa nave spaziale. Star Trek: Phase II non ebbe mai la cosiddetta green light dai produttori, ma l'immagine dell'Enterprise XCV-330 divenne comunque uno spettro o una chimera dai confini quasi mitici vista solo in illustrazione o disegno. Inconfondibile per la mancanza della sezione a disco e per un'immensa sezione ad anello al posto del corpo principale della nave, l'XCV-330 fece qualche breve apparizione in formato bidimensionale sia in Star Trek: The Motion Picture sia nel più moderno Star Trek: Enterprise.
Per il debutto cinematografico di Star Trek: Into Darkness di J.J. Abrams è stato chiesto agli artigiani della QMx FX Cinema Arts di illustrare con una serie di modelli la storia del volo terrestre e interplanetario nella nuova timeline. Ben visibili nell'ufficio dell'Ammiraglio Marcus abbiamo ben quattordici vascelli che vanno dal biplano dei fratelli Wright fino alla Vengeance.
Fra questi riappare anche la particolarissima sagoma dell'Enterprise XCV-330, troppo peculiare per essere lasciata nel dimenticatoio. Relegata al ruolo di prima astronave terrestre interplanetaria sub-luce, la vecchia ma mai vista Enterprise è stata completamente ricostruita da zero partendo da modelli tridimensionali basati sui vecchi disegni di Jefferies, uno dei sogni di Roddenberry ritornato alla vita. Per chi volesse dilettarsi a immedesimarsi nell'ammiraglio Marcus c'è anche la disponibilità, sul sito della QMx, di procurarsi una delle pochissime repliche dell'originale cinematografica.
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