Com'era ampiamente stato anticipato da Isa Dick Hackett, figlia di Philip Dick, la Electric Shepherd Productions sta entrando nel vivo del suo progetto di valorizzare il patrimonio letterario del grande autore americano scomparso più di trent’anni fa. Dopo aver prodotto I guardiani del destino nel 2011, la Hackett ha scelto Noi marziani (1964, in inglese Martian Time Slip) come ulteriore titolo su cui lavorare in vista di un lungometraggio. 

Sembra che esistano già cinque o sei progetti in fase di sviluppo, inclusa l'animazione Il re degli Elfi tratta da un racconto del 1953 (che in realtà Disney sta portando avanti già dal 2009). Mancano notizie ufficiali perché né sul sito della Electric Shepherd (piuttosto statico) né sul sito ufficiale di PhilipDick.com figurano annunci. Anzi quest’ultimo è stranamente offline da qualche mese, sebbene il dominio non sia scaduto.

In ogni caso, Noi marziani è l'ultima notizia in ordine di tempo. Ed è stata scelta anche la sceneggiatrice (e forse regista), ovvero l’americana Dee Rees, il cui unico lungometraggio è per ora Pariah, un dramma incentrato su un donna lesbica afro-americana e il suo percorso di accettazione dell'identità sessuale. Il film ha vinto l'Excellence in Cinematography Award al Sundance Film Festival del 2011.

Dunque una scelta un po' fuori dai canoni, non avendo la Rees alcuna specifica esperienza in ambito fantascientifico. Di certo avrà a che fare con una storia piuttosto complessa, incentrata sui temi dell'autismo, del viaggio del tempo, del capitalismo senza regole, dell'emarginazione sociale, della colonizzazione selvaggia dello spazio e tanti altri temi, nel contesto di un affresco stracolmo di personaggi particolari che interagiscono, come di consueto nell'opera di PK Dick, tenuti insieme in un tessuto narrativo dai tempi perfetti. Il protagonista è il bimbo autistico Manfred Steiner, che Arnie Kott – il capo del sindacato degli idraulici (e l'acqua è preziosa su Marte) – intende sfruttarlo per conoscere il futuro. Secondo Kott, l'autistico è tale perché vive in un tempo diverso dal presente. E se conosce il futuro, potrà anche svelare i piani degli imprenditori rivali...

Per ora non ci sono molte altre notizie, anche se forse la vera notizia è che la Electric Sheperd sta premendo sull'acceleratore. Recentemente si è saputo per esempio che Michel Gondry non ha abbandonato il progetto di trasformare Ubik in un film, per quanto ci stia "lavorando con calma", come ha dichiarato in un'intervista concessa a Entertainment Weekly. Certo c’è da capire cosa intenda per "calma", visto che il progetto era stato annunciato nel 2011, in ogni caso sarà di sicuro una produzione Electric Sheperd. Altro progetto in fase iniziale di sviluppo sarebbe quello di Marc Forster (World War Z), che avrebbe scelto il racconto The Electric Ant, pubblicato nel 1969. Il condizionale è d'obbligo, dal momento che non c’è l'ufficialità. A presto con le prossime notizie sulla Electric Sheperd.