In un mondo dominato dai maschi come quello degli autori di fantascienza dell'epoca d'oro Leigh Brackett rappresenta, assieme a Catherine Lucille Moore, la parte femminile, una parte incisiva e influente.
Attiva anche come giallista e autrice di fantasy la Brackett abbandonò (purtroppo) per un lungo periodo la letteratura per una prestigiosa carriera di sceneggiatrice.
Sono comunque rimaste una serie di storie ambientate in un sistema solare anacronistico: Marte è un pianeta una volta ferile ma ora desertico, Venere è ricoperto da una jungla umida e pericolosa, Mercurio circondato da una tormentata fascia crepuscolare, Ganimede riscaldato da svettanti vulcani.
Nonostante già negli anni quaranta questa visione fosse in contrasto con i dati scientifici l'abilità narrativa della Brackett riesce a rendere le storie credibili, trasportandoci su un pianeta irreale e impossibile, ma incredibilmente affascinante.
Con Storie marziane vengono riproposti da Urania Collezione i primi e a mio parere migliori racconti ambientati dalla scrittrice sul Pianeta Rosso.
LA QUARTA DI COPERTINA
C’è un genere di fantascienza che gli specialisti chiamano planetary romance, e che si svolge su pianeti esotici ideali per ambientare magnifiche avventure. Al genere appartiene, per esempio, il ciclo di Tschai del compianto Jack Vance, ma la sua rappresentante più nota è Leigh Brackett, che dieci anni dopo aver raccolto in volume queste Storie marziane avrebbe scritto la sceneggiatura del secondo capitolo di Star Wars, L’impero colpisce ancora. Brackett ci trasporta su un Marte favoloso come i più lontani pianeti della galassia, forse improbabile eppure necessario. Risalenti all’epoca d’oro delle riviste americane, i capitoli di questa odissea a episodi possono fare concorrenza alle celebri Cronache di Ray Bradbury, ma i loro eroi ed eroine hanno una passione per l’azione e il pericolo che è seconda solo al loro amore per un mondo perduto.
L'AUTRICE.
LEIGH BRACKETT Nata nel 1915 e morta nel 1978, è stata romanziera, autrice di racconti nonché sceneggiatrice per il cinema (Il grande sonno, Rio Bravo, Il lungo addio di Robert Altman e L’impero colpisce ancora). È stata anche la moglie di Edmond Hamilton, un’altra star della fantascienza classica. Si può dire che i suoi romanzi abbiano inaugurato la nostra collezione, da La legge dei Vardda (The Starmen, 1952; “Urania” n. 26) a La spada di Rhiannon (The Sword of Rhiannon, 1953; n. 131) e La città proibita (The Long Tomorrow, 1955; n. 122).
Storie marziane di Leigh Brackett (The coming of the terrans, 1967), traduzione di Gianni Montanari, Urania Collezione 128, pp. 182, Euro 5,90
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