La rivista americana di scienza e fantascienza Omni, dopo aver vissuto una prima incarnazione su carta dal 1978 al 1995, è appena tornata in una versione magazine online dal titolo Omni Reboot. Una presentazione, diversi articoli e una numerosa raccolta di immagni sono già presenti sul sito che si trova, non a caso, all'indirizzo omnireboot.com.

Questa rinascita è merito di Jeremy Frommer, un investitore e collezionista che di recente ha acquistato un magazzino, ma apparentemente senza sapere che conteneva una parte delle proprietà di Bob Guccione. Guccione era conosciuto soprattutto perché dirigeva tutto quello che era collegato alla rivista Penthouse, ma era stato anche l'editore di Omni.

Tra le cose ritrovate nel magazzino l'intero archivio della rivista di scienza e fantascienza (per Penthouse dovrete rivolgervi altrove): numeri arretrati, stampe, dipinti, fotografie, bozze, disegni, prove, compreso molto materiale inedito.

La direzione di Omni Reboot è stata affidata a Claire Evans, che ha presentato la rivista come un punto d'incontro tra scienza, tecnologia, arte, cultura e metafisica. "Partiremo in maniera contenuta con articoli e fantascienza originale. Seguiremo quanto mi ha detto Ben Bova: Omni non è una rivista di fantascienza, non è una rivista di scienza, ma una rivista sul futuro". Da segnalare che il primo racconto online è di Bruce Sterling.

La versione stampata di Omni, fondata da Bob Guccione e Kathy Keaton, iniziò a essere pubblicata nell'ottobre del 1978. Fino al 1981 fu diretta da Bova (che all'inizio curava solo la parte dei racconti). Tra gli autori pubblicati: William Gibson, Orson Scott Card, George RR Martin. Tra il 1996 e il 1997 passò a una edizione online, poi l'oblio.

Ci furono anche edizioni "oltreoceano" in Gran Bretagna, Unione Sovietica e in Italia, dove Alberto Peruzzo Editore fece uscire venti numeri tra il 1981 e il 1983. Di recente le Edizioni Scudo hanno recuperato il nome per una serie di saggi.