Una macchina in grado di predire come morirai, che non fallisce mai, anche perché la sue sentenze sono tanto criptiche da prestarsi a molteplici interpretazioni. Un po' come il celebre responso dell'antico oracolo "Ibis Redibis non morieris in bello", che lascia il soldato nel più totale dubbio (la Sibilla avrà voluto dire "Andrai, tornerai, non morirai in guerra" o "Andrai, non tornerai, morirai in guerra"?), anche nel corto di oggi – This is How you Die – le sentenze emesse da una macchina in mezzo alla strada sono infallibili, ma piuttosto difficili da capire per lo sventurato passante che ha deciso di investire qualche cent per capire quale fine lo attende. E la morte può arrivare nei modi più inaspettati, fantasiosi, ironici, comici, assurdi.

Il corto è stato realizzato da tal Michael Mohan, ma l'idea non è sua. Il tutto parte nel 2010, quando tre americani (Ryan North, Matthew Bennardo e David Malki) danno alle stampe Machine of Death, un libro in cui si introduceva l'idea della macchina in grado di predire come moriranno le persone. Un romanzo horror, un thriller angosciante o simili? Niente affatto. Si tratta anzi di una raccolta di brevi storie tutte da ridere.

E infatti il libro, uscito nel 2010, decolla su Amazon fino ad arrivare in cima, fra i bestseller. Galvanizzati dall'incredibile successo, i tre lanciano un appello per raccogliere nuove storie. Ne arrivano oltre duemila, le quali vengono filtrate, ridotte a 31 e raccolte nel nuovo volume This is How you Die. Ogni racconto è accompagnato dalle opere di noti disegnatori di fumetti indipendenti. Le vicende sono diversissime fra loro, come si nota anche nel corto, e mischiano vari ingredienti (dalla fantascienza alla filosofia), pur accomunati da un certo humor di fondo. Proprio questo spirito ha cercato di interpretare l'autore del corto Michael Mohan, americano di Los Angeles, autore di vari corti finalisti al Sundance Film Festival a partire dal 2010. Ecco dunque This is How you Die.