This is real. È la scritta che compare nel trailer di In Saturn’s Rings. Dunque niente CGI o effetti speciali. Nel 2014 andremo a vedere gli anelli Saturno al cinema, così come sono. Oltre un milione di immagini ad altissima definizione, provenienti dallo spazio (per lo più scattate nell'ambito della missione Cassini-Huygens), processate con una potenza di calcolo immensa, perché distribuita.
Oltre a quella messa a disposizione dalla NASA, dall'ESA e altre agenzie spaziali, anche Unmanned Spaceflight – un gruppo di appassionati sostenuto dalla Planetary Society di Pasadena, California – ha lavorato donando tempo, capacità di calcolo ed esperienza per elaborare le immagini e aiutare così il regista Stephen van Vuuren a costruire In Saturn's Rings.
Il film è composto da una sequenza di immagini senza commento, solo musiche, realizzate con un tecnica particolare che consente di creare una prospettiva 3D da fotografie. L'aspetto che rende il tutto ancor più interessante è che van Vuuren è un grande fan di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. Ed ecco cosa ha dichiarato il regista: "Ci sono solo undici minuti di dialogo in quel film. Mi sono reso conto che Kubrick e Arthur C. Clarke volevano dirci che lo spazio è infinito, primordiale. Le parole non possono comunicare l'esperienza dell'esplorazione dello spazio".
E dunque questo sarà l'obiettivo ambizioso del film, il quale vuole essere – nelle dichiarazioni del suo creatore – più di un documentario: qualcosa da "vedere, sentire, provare". E sicuramente, grazie all'IMAX e ai sistemi audio più moderni, l'esperienza potrebbe essere piuttosto coinvolgente e "avvolgente". Non resta che vedere il trailer e attendere l'uscita nella prima metà del 2014, sperando in una distribuzione anche sul suolo italiano.
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