CBS, l'emittente numero uno negli Usa, casa della maggior parte dei polizieschi di successo, ma anche l'emittente meno attaccata alle storie più fantastiche/fantascientifiche: basta vedere solo negli ultimi anni cosa ne è stato di Moonlight e Jericho. Senza contare che il canale detiene i diritti tv di Star Trek e non se ne fa proprio nulla.
Eppure il pubblico americano ha apprezzato Under the Dome, nuova incursione in un genere alieno per l'emittente: 13 milioni 140 mila spettatori, 3.2 di rating nella fascia 18-49 anni, ovvero 9 milioni di persone che rientrano nell'unico target di interesse per chi acquista gli spazi pubblicitari.
Anche considerando un normale assestamento dei numeri con i prossimi episodi, è pressoché certo che il futuro degli abitanti di Chester's Mill sotto la cupola sarà molto lungo.
Al comando della serie, due nomi molto noti nel mondo televisivo, Jack Bender e Brian k. Vaughn, i quali hanno già passato ben sei anni insieme, alle Hawaii, sul set di Lost. E siccome il fantasma del megasuccesso ABC aleggia intorno a qualsiasi serie a base di misteri, diventa ovvio che ben due produttori esecutivi in arrivo proprio da quel telefilm facciano nascere domande e paralleli.
Il primo a raccontare la sua esperienza con Under the Dome è Jack Bender, in un'intervista rilasciata all'Huffington Post: "Ho ricevuto una chiamata da Brian, in cui mi raccontava di questo folle telefilm che stava creando. Io mi ero preso un periodo di pausa, dopo aver letto copioni che non mi sembravano interessanti, e questo fu il primo di cui mi innamorai, o dovrei dire che mi sembrò giusto per i motivi migliori".
Per Bender la somiglianza con il suo precedente successo è indiretta: "Esattamente come accaduto con Lost, quando JJ mi fece vedere il pilot e mi propose di seguirne la produzione, mi ritrovai affascinato da quei personaggi, perché secondo me la televisione raggiunge il suo apice quando parla di persone, quale che sia il microscopio sotto il quale si trovano. Che sia un isola o questa misteriosa cupola immaginata da Stephen King".
Il segreto di un buon telefilm è nelle persone, non nel mistero: "Alla fine quello che conta è il modo in cui i personaggi reagiscono al mondo in cui si vengono improvvisamente a trovare, come interagiscono tra di loro. Così abbiamo costruito questa metaforica piramide, un mattone alla volta, e io penso che stiamo creando un buon telefilm. È tutto quello che puoi fare, non puoi mai sapere come reagirà il mondo, puoi solo dare il meglio di te ogni giorno".
Quindi esiste un solo paragone con il suo lavoro precedente: "Credo che l'unica somiglianza stia nel fatto che hai a che fare con un gruppo di persone che improvvisamente si trovano sotto pressione per sopravvivere e il modo in cui reagiscono come comunità, come tribù, come individui. Alcuni diventano migliori, altri cadono malamente. Ma penso anche che Lost era Lost e Under the Dome è Under the Dome, non ci sono altre somiglianze tra i due".
Anche la struttura del romanzo ha subito un cambiamento, un vero e proprio allargamento, in quanto gli eventi nel libro avvengono in pochi giorni, mentre il telefilm si prefigge di durare anni: "Ogni episodi racconta un giorno, un giorno e mezzo di storia, ma Brian e Neal l'hanno portata su strade diverse, inserito nuovi personaggi, allargato le situazioni. Lo stesso King ci ha detto Prendete il romanzo, fatelo diventare una serie tv e miglioratelo. Inoltre, sembra non sia mai stato soddisfatto del finale, e noi non lo ripeteremo in modo identico, senza contare che il telefilm ha un'ambientazione generica, non nel Maine. Insomma, situazioni diverse, personaggi diversi".
Ma le parti importanti non mancheranno: "Non c'è dubbio che ci saranno i personaggi più importanti, le svolte narrative fondamentali, alcune situazioni riportate fedelmente dal romanzo. Ma Big Jim (Dean Norris) è un gran bastardo fin da subito mentre Dana "Barbie" Barbara (Mike Vogel) in partenza sarà meno eroico di quanto visto nell'originale. È tutto più sfumato, per costruire lentamente gli eventi di questa stagione: chi brillerà, chi cadrà, la vera natura delle persone".
A lui si aggiunge Brian K. Vaughn: "Quello che amo di più del telefilm è che, rispetto ad altre serie, i nemici non sono zombie o alieni o il mostro di fumo nero di Lost. Under the Dome è una storia di personaggi e i cattivi siamo noi, ciò che facciamo agli altri".
Il telefilm ha come produttori Steven Spielberg e Stephen King e Vaughn dice scherzando: "Sì, avrei voluto buttare lì qualche grosso nome, ma siamo limitati a questi due Steven". Poi racconta: "Hanno mentalità diverse: Spielberg ha sempre visto il meglio nelle persone, King sempre il peggio, ma penso abbiano molto in comune, sono entrambi umanisti, amano i loro personaggi e amano mettere persone normale in circostanze straordinarie. Ho sempre adorato la collisione tra la realtà e il fantastico e nessuno sa farlo meglio di loro due."
Under the Dome ha debuttato negli Usa il 24 giugno. Da noi arriverà da domenica 14 luglio su Rai 2. Qui trovate il trailer più recente e, come vedrete, qualcun altro è arrivato a Chester's Mill direttamente dall'isola di Lost.
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