Terry Gilliam, visionario, incredibile, capace di creare storie rimaste nell'immaginario degli spettatori, ma anche così sfortunato da vedere almeno tre progetti fallire prima di cominciare, dal mitico Don Quixote a Good Omen per arrivare a The Zero Theorem, inizialmente concepito con Billy Bob Thornton come protagonista e prodotto dallo scomparso mostro sacro di Hollywood Richard D. Zanuck, per poi cadere nel dimenticatoio. Poi il 24 giugno in rete compare non solo il bootleg trailer, ma anche dodici minuti di film, prontamente rimossi da Youtube su richiesta di Voltage Pictures.
Il film è così non solo vivo e vegeto, ma anche quasi pronto per arrivare nelle sale cinematografiche, con un nuovo volto di culto, quello di un altro personaggio fuori dai canoni, Christoph Waltz, visto di recente in Django Unchained.
Andiamo allora a riscoprire questo The Zero Theorem. La sceneggiatura è opera dell'esordiente Pat Rushin e racconta la storia di un eccentrico personaggio di nome Qohen Leth (Waltz), un genio dei computer che vive in totale isolamento e che cerca di risolvere il teorema del titolo, che svelerà una volta per tutte il senso della vita.
Qohen vive in un mondo non dissimile a quello di Brazil, sotto la dittatura di un governo oppressivo e riceve istruzioni da un personaggio sconosciuto chiamato solo Management, all'interno di una chiesa sconsacrata in cui riceve visite da una donna di nome Bainsley (Melanìe Thierry), che cerca in ogni modo di sedurlo e da Bob (Lucas Hedges), il figlio teenager di Management.
Originale, unico, folle e geniale, questo The Zero Theorem è un distillato del punto di vista di Terry Gilliam sul mondo. Non vediamo l'ora di decifrare il suo teorema.
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