Quando nel 2009 arrivò nelle sale Star Trek di J.J. Abrams, riportando sugli schermi cinematografici la saga ideata da Gene Roddenberry, i giudizi non furono unanimi. In particolare l'approccio revisionista al mito divise il pubblico. Dal punto di vista strutturale la storia aveva tutti i canonici passaggio del cosiddetto “viaggio dell'Eroe”. Nella fattispecie l'Eroe era ovviamente James T. Kirk. C'era il presagio di grandezza, accompagnato da una tragedia, ossia la morte del padre di Kirk. C'era un mentore, che deve mostrare all'Eroe il cammino che ha davanti, l'Ammiraglio Pike. Non mancavano ovviamente la fase di ascesa alla grandezza, le prove affrontate con compagni di viaggio, anche apparentemente ostili all'inizio, ma che diventarono amici dell'eroe aiutandolo nel compimento del suo destino (Spock, McCoy, Uhura, Sulu, Scott e Checov). C'era un antagonista, più uno sparring partner forse, ma che in ogni caso sollecitava l'eroe nella sua Grande Prova: il momento in cui l'Eroe affrontava il suo Destino e si dimostrava all'altezza.
Abrams non ebbe timori reverenziali nell'affrontare un'impresa difficilissima, ossia riprendere dei personaggi amatissimi e con una lunga storia alle spalle e riscriverne la leggenda. Roba da fare tremare i polsi a chiunque. Per evitare conflitti e contraddizioni con questa lunga storia, il regista e produttore escogitò la soluzione dell'universo parallelo, creato da una divergenza temporale. Tutto quello che sappiamo della missione quinquennale e dei precedenti film rimane vero, in un'altra realtà. Questo abramverso è un terreno vergine, tutto da esplorare.
Quello che apparve chiaro era che Abrams avesse proposto la sua idea di quello che sarebbe stato Star Trek se fosse stato creato nel 2009.
A giudicare da quanto visto nel corso di questi anni che ci hanno separato dal sequel, sin da quando ne è stata annunciata la produzione, il cambio di direzione è avvenuto anche per Star Trek. Il titolo di per sé vale come un proclama: Star Trek Into Darkness.
Se da un lato il tono resta epico, dall'altro viene preannunciato: “un secondo viaggio in cui la Enterprisesarà impegnata in una complessa partita a scacchi, sospesa fra la vita e la morte e minacciata da una irrefrenabile entità distruttiva, generando un’azione e un’emozione ancora più intense. In una situazione tanto delicata e rischiosa, i membri dell’equipaggio verranno messi a dura prova, in cui sia l’amore che l’amicizia verranno minacciati. Tuttavia il Capitano Kirk compirà un estremo sacrificio per l’unica famiglia che ormai conta per lui: il suo equipaggio.”
La storia inizierà qualche anno dopo gli eventi del primo film, con il ritorno dell’Enterprise sulla Terra, in seguito a un controverso incidente galattico. Vedremo il Capitano Kirk impaziente di tornare fra le stelle per una nuova missione esplorativa. Purtroppo un
devastante attacco terrorista metterà in evidenza falle e lacune della sicurezza della Flotta Stellare. Tuttavia, la missione avrà respiro spaziale, perché la sinossi ufficiale promette una missione che porterà Kirk dal pianeta Klingon alla Baia di San Francisco, per affrontare e sconfiggere un nemico interno alla flotta che ha come obiettivo la distruzione totale.
Confermato il cast del precedente film di Abrams: Chris Pine è il Capitano James T. Kirk, Zachary Quinto è il Primo Ufficiale Spock, Karl Urban è il Dott. Leonard “Bones” McCoy, Simon Pegg è il Capo Ingegnere “Scotty” Scott, Zoe Saldana è Uhura, Ufficiale delle Comunicazioni, John Cho è il Timoniere Hikaru Sulu, Anton Yelchin è Pavel Chekov e Bruce Greenwood è l’Ammiraglio Christopher Pike.
Si è unito al cast Benedict Cumberbatch, amato protagonista del serial Sherlock, nel ruolo del misterioso terrorista intergalattico John Harrison, Alice Eve (vista in MIB3) nei panni del nuovo membro dell’equipaggio di nome Carol Marcus, e Peter Weller (Robocop) in quelli dell’Ammiraglio Marcus della Flotta Stellare.
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