Nella collana Romanzi e Racconti Dalai editore pubblica un romanzo di fantascienza distopica dal titolo Mosca 2042 (Mosca 2042, scritto nel 1986). L'autore è il famoso scrittore russo Vladimir Vojnovic, ben conosciuto anche in Italia in quanto sono stati tradotti molti suoi romanzi.

Il protagonista è lo scrittore russo Vladimir Karcev, in pratica l'alter ego di Vojnovic. Vive in esilio in Germania, a Monaco di Baviera. Scopre per caso che esiste un'agenzia che permette di effettuare viaggi nel tempo. Così decide di andare nel futuro: vuole vedere come sarà la città di Mosca nel 2042 e scoprire come sarà il comunismo a distanza di sessant'anni.

Nel romanzo non si fa cenno a evoluzioni tecnologiche o a nuove portentose invenzioni. Il racconto è incentrato sulla politica o, per meglio dire, sulla fantapolitica. Mosca è diventata una città stato ed è governata da un leader che si fa chiamare Genialissimus. Questi ha preso il potere dopo la Grande Rivoluzione di Agosto: è stato così realizzato il "vero comunismo" e ogni cittadino ottiene "tutto secondo i suoi bisogni". Questi bisogni però non sono decisi dai cittadini, ma da chi sta al potere. Tutti hanno bisogni ordinari (cioè poco), solo alcuni eletti hanno "bisogni straordinari".

Per quei cittadini che hanno "bisogni ordinari", la vita è molto triste. Il protagonista tra incontri con strani personaggi e la scoperta che esiste un romanzo dal titolo Mosca 2042 che riporta in copertina il suo nome (ma lui non ricorda di averlo scritto), si rende conto che l'utopia comunista è del tutto finta.

L'autore

Vladimir Vojnovic (Dusanbe, 1932), scrittore, è considerato uno dei massimi autori russi contemporanei. Affermatosi all'epoca del disgelo chruscëviano con un romanzo di straordinario successo, La storia straordinaria del soldato Conkin (Garzanti, 1971). Nel 1974 venne espulso dall'Unione degli Scrittori Sovietici e nel 1980 costretto all'esilio per le sue prese di posizione a favore di dissidenti come Sinjavskij, Solzenicyn e Sacharov. Attualmente vive tra la Russia e Monaco di Baviera. Tra le sue opere, Unione Anti-Sovietica, Il colbacco (tr. it. Einaudi, 1994) e i saggi Ritratto sullo sfondo di un mito (sui suoi polemici rapporti con Solzenicyn). Sempre per Dalai editore usciranno prossimamente altri tre suoi romanzi: La vita e le straordinarie avventure del soldato Ivan Comkin, Propaganda monumentale e Il colbacco.

La quarta di copertina

Monaco di Baviera, 1982. Vladimir Karcev è uno scrittore sovietico dissidente in esilio, e un giorno, un po’ per caso, un po’ per bizzarra volontà del destino, scopre che una misteriosa agenzia organizza viaggi nel futuro.

Decide così di partire per la Mosca del 2042. L’Unione Sovietica è ora governata da un nuovo leader, il Genialissimus, uscito vincitore dalla Grande Rivoluzione d’Agosto, e Mosca è diventata una Città-Stato (Moscorep) in cui il comunismo è stato finalmente realizzato. O almeno questa è la versione ufficiale. La realtà è che il «nuovo comunismo», per rinnovarsi e riprodurre se stesso, è diventato un feroce connubio di ideologia e fede. Fra incontri misteriosi con assurdi personaggi, e la comparsa di un romanzo nel romanzo, chiamato proprio Mosca 2042, ma che Karcev non ricorda di avere scritto, il capolavoro di Vladimir Vojnovic è una pietra miliare del genere distopico, dove in controluce, sebbene il libro sia stato scritto quando pochi avrebbero previsto il crollo pressoché imminente del regime sovietico, si intravedono la Russia putiniana di oggi e il suo inquietante cocktail di nazionalismo e religione.

Vladimir Vojnovic, Mosca 2042 (Mosca 2042, 1986)

Traduzione Elena Murdaca

Dalai editore, collana Romanzi e Racconti 563, pagg. 368, euro 20,00