La Salani ha recentemente pubblicato un nuovo romanzo dello scrittore torinese Guido Quarzo, dal titolo La meravigliosa macchina di Pietro Corvo (2013). Il romanzo, rivolto a giovanissimi lettori, si svolge nella Torino di inizio Settecento e il protagonista è un ragazzo di nome Giacomo. È rimasto orfano e vive nel Regio Albergo di Virtù.

Tutto inizia il giorno in cui Pietro Corvo, orologiaio tanto bravo quanto brutto, chiede all'orfanotrofio un ragazzo da tenere in casa e in bottega come apprendista, perché Pietro Corvo è così brutto che nessuna donna lo ha voluto sposare. Non avendo figli vuole trasmettere la sua arte a qualche bravo ragazzo.

Giacomo non ha nessuna intenzione di lavorare per un uomo così brutto e pensa di fuggire alla prima occasione. Sogna di trovare i suoi veri parenti, ovviamente nobili e ricchi, oppure di diventare un terribile e temuto bandito, ma alla fine resta con l'orologiaio, dal quale viene trattato come un figlio.

Un ottimo cliente dell'orologiaio è il Marchese di Moncalvo, a cui piace avere orologi e altri oggetti meccanici di precisione. Si mormora che, dopo essere rimasto vedovo, si dedichi a letture e studi contrari alla religione, collezionando oggetti e strane diavolerie. Pietro Corvo si reca volentieri a casa del Marchese perché questi ha una bella figliola di nome Irina e l'orologiaio ne è follemente innamorato, mentre la ragazza non lo degna neanche di uno sguardo, anzi in una occasione lo tratta malissimo.

Poi un giorno Pietro Corvo ha una idea folle e geniale: costruire una donna meccanica, un automa uguale alla bella Irina. Questa sarà l’inizio di una grande avventura e di tanti guai.

L'autore

Guido Quarzo è nato a Torino, dove vive e lavora. Laureato in Pedagogia, ha lavorato per molti anni nella scuola elementare sia come insegnante sia come formatore. Dal 1989 ha iniziato a pubblicare racconti, romanzi e poesie per ragazzi. Nel 1995 ha vinto il Premio Andersen e l'anno seguente il Premio Cento, rivelandosi uno degli autori di maggiore peso e interesse in Italia. Nel 1999 ha lasciato l'insegnamento per dedicarsi completamente alla scrittura. Tra i suoi libri ricordiamo L'ultimo lupo mannaro in città, Clara va al mare, Il libraio sotterraneo e Il bambino che guarda l'isola, tutti pubblicati da Salani.

La quarta di copertina

Nella Torino fervente e operosa di inizio Settecento, Giacomo, giovane orfano, viene spedito controvoglia nella bottega di un abile orologiaio a imparare il mestiere. Mastro Pietro Corvo è buono di cuore, ma il suo aspetto, particolarmente brutto, incute un certo timore a Giacomo. Con il passare del tempo però, tra Pietro e Giacomo s’instaura un forte legame, e Giacomo si rivela un ottimo apprendista. Pietro Corvo gli confessa così la sua passione segreta, un amore ardente per la bellissima Irina, figlia del Marchese di Moncalvo. Irina però si comporta come se Mastro Corvo non esistesse e l’unica volta che gli rivolge la parola, è per insultarlo. Dopo questa umiliazione, l’orologiaio non riesce a darsi pace e Giacomo non sa come aiutarlo.

A un tratto però, un'idea folle e geniale, sembra ridare a Pietro la gioia di vivere: costruirà con l’aiuto del suo garzone un automa, una donna meccanica, del tutto identica a Irina e capace di suonare il violino. Per i due questo sarà solo l’inizio di una serie di avventure e di guai… Il racconto di una bellissima amicizia e un emozionante romanzo di formazione in uno dei periodi di maggior cambiamento nella storia del pensiero e della ricerca scientifica, l’Illuminismo.

Guido Quarzo, La meravigliosa macchina di Pietro Corvo (2013)

Salani Editore, pagg. 131, euro 11,00