- Tuttavia, è stata sviluppata una forma di parassitismo. Gli Entòmi, ancora inclassificabili a causa della velocità e varietà delle mutazioni, depongono le uova nel corpo della... vittima... perché alla schiusa diventi cibo per la prole. Il processo è… simile a quello seguito da alcune vespe parassite, sulla Terra.- In realtà, è molto più profondo, Capitano.
La nuova voce, maschile, mi sorprende in una colla di pensieri.
Mi volto.
Non posso crederci.
È il tatuatore. Quello che ho accecato con una siringa.
- Che cosa sta succedendo?» chiedo cercando di alzarmi.
- Non si agiti, Capitano. Sono il maggiore Axe. Ci lasci, per favore, Caporale.
La donna annuisce, mi lancia uno sguardo
(curiosità?)
(affetto?)
e dopo aver spostato con grazia il tavolino, scompare dietro una porta scorrevole. Con un brivido mi sorprendo a pensare che ha movenze di ballerina.
Ricordi ed incubi mi si frantumano addosso, mescolandosi.
- Come si sente, Capitano?» chiede l’uomo che si avvicina sorridendo e, per la cronaca, indossa una benda sull’occhio.
- Rivoltata» rispondo incolore.
L’uomo annuisce, come se capisse.
- L’esperimento Anopheles, come avrà intuito, è… degenerato. Fummo inviati nel sistema per un’operazione preventiva. Sapevamo che il quoziente evolutivo degli Entòmi era di natura aggressiva, ma non fino al punto da avere pronto un piano d’invasione.
- Non ricordo nulla.
- Non può. Non è ancora accaduto.
- Che stronzata.
Mi viene quasi da ridere.
- No, mi ascolti. In un punto dello spazio-tempo, la sua nave viene abbattuta, lei cade prigioniera dagli Entòmi, di cui sa poco o nulla. Viene condotta dove le femmine operano il deposito in organismi ospite. Come lei, o milioni di altri esseri. Ma Anopheles è insufficiente, le risorse scarseggiano: è necessaria una sciamatura. È così che li abbiamo… costruiti. In grado di adattarsi. E intelligenti: sfruttano al 98% le potenzialità cognitive della mente umana, di cui conservano i tratti fondamentali. Migliori degli uomini, migliori degli insetti. Lei, Capitano, era il primo individuo umano che “infettavano”. Ed è scattato il rigetto.
- I sogni..? - azzardo, sopraffatta.
All’esterno, echi soffocati di esplosioni.
- Non erano sogni. Lei ha visto ciò che sarebbe successo se… non avesse avuto l’opportunità di guardare. Paradossalmente, grazie alle larve che si sviluppavano dentro di lei, ha visto il futuro della Terra, ha vissuto il primo attacco attraverso gli occhi degli umani che sarebbero stati coinvolti, l’invasione degli Entòmi...
i soli che sbocciavano, le grida, il treno
le fiamme
-... la sua psiche vi ha sovrapposto l’impatto su Anopheles, confondendola con varie fantasie e frammenti di coscienza provenienti da chissà dove, da ciò che le accadeva intorno, su Anopheles, o qui, sulla nave. Ha percepito ciò che gli Entòmi le stavano facendo, il bisogno di fuggire, l’angoscia di non rammentare: ogni momento del futuro che viveva nella sua mente si portava via qualcosa del suo passato, alla ricerca di un equilibro impossibile, perché ogni sguardo comportava un collasso della sua realtà nella generazione di diversi stati di esistenze sovrapposte, ognuna dotata della propria linea causale e temporale.
Oh, dio.
- Lei mi sta dicendo che “in sogno” ho vissuto insieme passato presente e futuro?
- Sì… ma “sognando” ha cambiato le cose.
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