Anche Hanna è cresciuta isolata. Senza la compagnia di altri della sua età, non ha potuto sviluppare alcuna competenza sociale e le è stato negato uno sviluppo emotivo normale. È stata educata come se questo lato non fosse importante per uno sviluppo equilibrato, a partire dal rapporto con l'altro sesso. Emblematica è la scena del suo primo bacio: l'unica reazione che ha è aggredire il suo compagno, stenderlo a terra, immobilizzarlo e quasi rompergli il collo. È forse un suggerimento per le giovani ragazze? Per essere eroine dovete rimanere caste e illibate? Educare Hanna in questo modo è stata forse una violenza più terribile rispetto a quella che deve essere vendicata. Quale prezzo Hanna deve pagare per le sue grandi capacità di combattente! L'isolamento fisico e la solitudine psicologica che caratterizza la vita di queste ragazze è la solitudine tipica degli eroi uomini. Il modello maschile dell'eroe solitario che basta a se stesso, non ha bisogno di nessuno e cammina vincitore verso il tramonto nell'ultima scena del film è il modello classico dell'eroe che caratterizza il cinema americano fin dai tempi di John Wayne e forse anche da prima. Non viene mostrata, quindi, la via femminile all'eroismo, ma i modelli maschili vengono superimposti alle protagoniste femminili senza dare loro la possibilità di esprimere liberamente il proprio modo di concepire il coraggio e l'eroismo, una cosa che invece la televisione è riuscita a fare in modo brillante in alcuni casi. L'eroismo femminile sempre più spesso, negli ultimi quindici anni, si è caratterizzato come comunitario: le protagoniste ripudiano la solitudine e l'isolamento per formare invece una comunità di supporto che collabora e sostiene il lavoro dell'eroina ed è basata su un rapporto di amicizia e condivisione. Questa comunità permette alle eroine di mettere in discussione la società patriarcale e crearne una alternativa, non gerarchica ma orizzontale, di cui un esempio chiaro sono le serie TV Xena: Warrior Princess e Buffy The Vampire Slayer, ma di cui un prototipo, anche se più limitato, può essere ritrovato nelle storie di Wonder Woman. Il modello comunitario femminile dell'eroismo è stato adottato anche da serie non sospette come per esempio Smallville e il recente Arrow, dove il numero di persone che conoscono la vera identità dell'eroe e lo aiutano nelle sue imprese si allarga di episodio in episodio. Le eroine dei due film in questione invece, come abbiamo già visto, sono isolate sia fisicamente che psicologicamente, senza punti di riferimento femminili ma solo con il padre che però a un certo punto dei film muore. In questo modo non sono in grado di creare una vera opposizione e una vera alternativa alla società patriarcale e alla fine sono costrette a rientrarvi. Non rappresentano quindi una minaccia per lo status quo, le loro straordinarie capacità di guerriere servono solo per la missione di vendetta, ma non colpiranno mai la struttura della società patriarcale. Un altro problema derivato dalla questione della solitudine è che questi due film rinforzano l'idea che non si può essere più cose contemporaneamente, non si può essere una combattente e allo stesso tempo condurre una vita da adolescente normale, o l'una o l'altra cosa. Questo significa ridurre il personaggio, e dato che questa cosa accade in molti altri film, ridurre anche un po' tutte le donne a figurine mono-dimensionali, limitate nel loro spettro d'azione e di sviluppo, incastrate in ruoli pre-formati dalla società. Se sei una donna in carriera non puoi essere anche moglie e madre (vedi il ruolo di Cate Blanchett), se sei una combattente non puoi avere una vita da normale adolescente (vedi Hanna, ma anche Hitgirl). Agli eroi uomini questo non accade. Un esempio a caso: Superman ha un lavoro di copertura come giornalista che comunque è gratificante, una relazione di successo con Lois Lane e un doppio lavoro da supereroe che gli permette di realizzare appieno la sua natura kriptoniana. Possiamo dire la stessa cosa di Supergirl? Batman ha svariate relazioni sentimentali e un doppio lavoro da miliardario perditempo e da supereroe, mentre Batgirl, almeno in una delle story-arc principali, è su una sedia a rotelle, non ha alcuna relazione sentimentale e a malapena riesce a svolgere uno straccio di lavoro da supereroina. Si tratta di un doppio standard: gli uomini possono essere tutto quello che vogliono, le donne possono essere solo una cosa e se fanno più cose vengono criminalizzate o abbattute.
Hanna e Hitgirl: combattenti in erba
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