La ricetta di Arthur C. Clarke per un buon romanzo di fantascienza è abbastanza semplice: un concetto scientifico sviluppato in modo rigoroso, una trama solida e un pizzico di colpi di scena per insaporire il tutto. Non un piatto da ristorante a tre stelle, apparentemente, ma spesso lo scrittore britannico riesce comunque a trasformare questi semplici ingredienti in capolavori memorabili.

Le fontane del Paradiso segue questo schema. La storia narra della costruzione di un ascensore spaziale, un metodo per inviare nello spazio carichi a un costo estremamente ridotto. Il sistema prevede un satellite "ancorato" alla terra mediante un cavo, in un posto nei pressi dell'equatore per massimizzare la spinta centrifuga. Clarke postula che la costruzione della stazione di partenza avvenga su Taprobane, immaginaria isola modellata su Ceylon, o meglio su Sri Lanka.

Il problema è che la montagna dove dovrebbe essere ancorato il cavo è abitata da tempo immemorabile da una comunità di monaci. Come conciliare le necessità della fisica senza violare la sacralità del luogo? Il conflitto tra scienza e spiritualità è solo uno dei tanti spunti interessanti di questo romanzo, ambientato in un'intrigante società futura dove il sistema solare inizia a essere colonizzato. 

Le pagine di Urania Collezione di aprile potranno rivelarvene altri, e farvi capire cosa ha reso tento speciale questo romanzo da meritargli sia il Premio Hugo che il Nebula

L'autore

Arthur C. Clarke, nato in Inghilterra nel 1917, è lungamente vissuto nello Sri Lanka dove è morto nel 2008. Da uno dei suoi racconti più celebri, La sentinella (1953), Stanley Kubrick ha tratto il film 2001 Odissea nello spazio, trasformato in romanzo dallo stesso Clarke nel ’68. Altri importanti romanzi: Le sabbie di Marte (The Sands of Mars, 1951), La città e le stelle (The City and the Stars, 1956), Le guide del tramonto (Childhood's End, 1953). In Urania Collezione sono già apparsi Incontro con Rama (Rendezvous with Rama, 1973) e Terra imperiale (Imperial Earth, 1975).

La quarta di copertina

"Un gigante della fantascienza" è definito Arthur C. Clarke, il profeta dell'Odissea 2001, nell'autorevole e severo Who's Who in Science Fiction di Brian Ash. Così scrivevano, nel 1979, gli allora vati della sf in Italia, Carlo Fruttero e Franco Lucentini, presentando la prima edizione di questo celebre romanzo. E poco importa se il critico citato non era, in realtà, né severo né tantomeno autorevole: prendiamolo come un gesto munifico dei Nostri verso tutto quanto è british, per un impeto d'entusiasmo nato dalla lettura di Le fontane del paradiso. Che non è solo un libro ricercatissimo, e qui proposto per la prima volta dopo trentaquattro anni, ma è la realistica, insuperata storia del prometeico elevatore spaziale.

Arthur C. Clarke, Le fontane del Paradiso (The fountains of Paradise, 1979) traduzione di Vittorio Curtoni, Mondadori, collana Urania Collezione 123, pagg. 264, euro 5,90