La scoperta di reliquie, manufatti, resti o rovine aliene e la ricerca della loro origine è la base della fantascienza archeologica, affascinante ramo letterario che ci ha dato opere come Gli incappucciati d'ombra (The haunted stars, 1960) di Edmond Hamilton, Omnilingue (Omnilingual, 1957) di Henry Beam Piper, Incontro con Rama (Rendezvous with Rama, 1972) di Arthur C. Clarke o il ciclo degli Heechee di Fredrick Pohl.
Tra gli autori che si sono cimentati nella fanta-archeologia figura Jack McDevitt, nome noto ai lettori di Urania: già due suoi romanzi sono apparsi sulle pagine della rivista mondadoriana. Con il numero 1593 è la volta di Echo (Echo, 2010), romanzo ambientato nello stesso universo di Seeker (Seeker, 2005), romanzo vincitore del Premio Nebula.
La storia vede il protagonista della serie, Alex Benedict, alle prese con una tavoletta di pietra incisa con strani caratteri, forse alieni. Potrebbe trattarsi di un elaborato falso, ma la stele è stata trovata nel giardino di casa di un noto cacciatore di alieni, Somerset Tuttle, morto proprio quando sembrava aver scoperto le prove dell'esistenza di un'altra specie intelligente. Per di più la tavoletta è scomparsa, ci sono tutti i presupposti per una caccia lunga e difficile, che potrebbe portare a una scoperta straordinaria.
L'autore
Jack McDevitt, americano, è nato nel 1935. Su Urania ha già pubblicato Il sonno degli dei (n. 1340), testo che è all'origine dei suoi numerosi romanzi di "archeologia spaziale", e Seeker (n. 1546), con cui ha vinto il Premio Nebula nel 2006.
La quarta di copertina
In una galassia singolarmente sterile e vuota, dove non esistono i variopinti “alieni” della fantascienza (tranne per una trascurabile razza di secondo piano), commerciare in reperti archeologici significa alimentare, con quel poco che si può, l’inguaribile tendenza a immaginare che un tempo i nostri dissimili ci furono davvero. Così, quando Alex Benedict e la sua più fidata collaboratrice, Chase Kolpath, trovano una tavoletta di pietra che sembra parlare il linguaggio di una civiltà sconosciuta, rinascono le speranze di un incontro sempre possibile, forse auspicabile, con una forma di vita diversa dall’uomo.
Jack McDevitt, Echo (Echo, 2010) traduzione di Stefano Di Marino, Mondadori, Urania n. 1593, pp. 290, € 4,90.
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