È nato a Varsavia "nell'anno preferito di George Orwell". Il che la dice già lunga sul corto Lucky Day Forever di Alek Wasilewski, quest'anno entrato nella selezione ufficiale del Trieste Film Festival dopo aver già fatto tappa in mezzo mondo. Uscito nel 2011, pubblicato su Vimeo nel corso del 2012, il lavoro fa parte di un ampio paniere di espressioni artistiche di un giovane professionista poliedrico: fotografo, disegnatore, regista, sceneggiatore. E Lucky Day Forever è opera tutta sua, a parte le suggestive musiche firmate dall’artista digitale australiano Ed Harrison.

In sedici minuti il corto racconta una distopia il cui protagonista è Prole 514, un cittadino della classe operaia, le cui condizioni di vita sono miserabili. Tutto cambia quando vince la grande lotteria e la sua condizione sociale viene sconvolta per effetto di una trasformazione (anche somatica) in un ricco e celebrato cantante. Ma è realmente quella la felicità? O meglio, è una felicità reale?

Se a livello di contenuti Lucky Day Forever si limita forse a riproporre una satira su una società fintamente felice, ma sostanzialmente violenta e discriminatoria, ciò che veramente funziona è il comparto visivo, dallo stile del disegno alla scelta dei colori agli ambienti. Buona visione.