«We lived in an electric world. We relied on it for everything. And then the power went out. Everything stopped working. We weren't prepared. Fear and confusion led to panic. The lucky ones made it out of the cities. The government collapsed. Militias took over, controlling the food supply and stockpiling weapons. We still don't know why the power went out. But we're hopeful someone will come and light the way.»
Questo è il testo originale del prologo che apre ogni episodio di Revolution, la nuova serie della NBC che partendo dal presupposto di una Terra in cui “un evento” ha sottratto l'energia elettrica, mette in scena una vicenda corale legata alla ricerca del ricongiungimento di una famiglia, quella della protagonista: Charlie Matheson.
Anche se a prima vista l'impianto narrativo non sembra discostarsi dalle tematiche miste familiari/fantastiche che purtroppo hanno segnato esperienze negative quali Terra Nova e Flash Forward (ormai chiuse), Falling Skies oppure la seconda serie di Walking Dead (dove i dialoghi e la soap opera prevalevano sull'azione) ad un esame più accurato le radici di Revolution sembrano quantomeno diverse.
Innanzitutto al timone della serie si sono piazzati Eric Kripke (ovvero lo showrunner di Supernatural, una serie di buon livello) e JJ Abrams (c'è bisogno di dire chi è? Che forse non è proprio garanzia di sicuro successo, però) coadiuvati per la regia dell'episodio pilota da Jon Favreau (già, quello di Iron Man e Cowboys vs Aliens).
Proprio Kripke, intervistato riguardo la genesi della serie, ha detto: “Quando inizio a pensare a nuove storie di solito lo faccio partendo da una immagine, non da un personaggio oppure da una frase tipo «cosa succederebbe se all'improvviso non ci fosse più l'elettricità?» L'immagine che avevo era quella di un duello alla spada davanti ad uno Starbucks con la parete ricoperta di edera. E quindi mi sono chiesto: come posso trasformare l'America moderna in un reame feudale dove possano esserci epiche avventure a base di eroi e felloni, amore e lealtà? E così ho iniziato a costruire il setting della serie ispirata all'avventura classica, epica, ai romanzi di John Campbell, a saghe quali il Signore degli Anelli o Star Wars. ;;;Volevo raccontare la classica storia di un viaggio come hanno fatto prima di me nel Mago di Oz o nell'Odissea, con il vantaggio di poterlo fare alla televisione il che vuol dire molto più tempo per esplorare tutte le sfaccettature di un mondo avventuroso".
Fondamentale per Kripke è stato l'incontro con Abrams e il regista Jon Favreau. A tal proposito il produttore ha sottolineato che: "Quando mi sono incontrato con quelli della Bad Robot e dopo aver scritto il soggetto e affrontato lo sviluppo della serie insieme a JJ Abrams, una volta che ci è stato dato l'ok dalla NBC, abbiamo iniziato gli incontri con i registi, ed ecco che Jon Favreau viene, si siede nel mio ufficio e parte dicendo: «So cosa state facendo, non è una serie post apocalittica, la vostra è più simile al Trono di Spade, al Signore degli Anelli, l'ho capito subito». E io ho pensato solo: Ok, il lavoro è tuo. Non potevamo trovare di meglio."L'esperienza con Supernatural è stata certamente importante per Kripke: "Nella creazione di Revolution - ha affermato il produttore - ho cercato di non farmi influenzare dal mio passato con Supernatural, e penso che questo attirerà comunque anche i fan dell'altra mia serie, quanto meno per dare una possibilità a questa. Comunque io trovo davvero stimolante che la fuori ci siano persone convinte che io sia capace di raccontare storie di qualità e che si aspettano che io mantenga questi standard. Il mio sforzo resta sempre quello di raccontare storie nelle quali credo davvero e non fuffa tanto per riempire gli episodi. I Fan di Supernatural saranno felici di sapere che nei primi minuti del pilot ci sono due ragazzi in un auto con gli AC/DC a tutto volume, e quando ne abbiamo parlato con Jon mi sono reso conto che era un po' il passaggio del testimone. Quello che spero separi Revolution dalle altre serie nate e finite nell'ultimo periodo è che non abbiamo posto solo attenzione al background e ai misteri ma soprattutto alla crescita dei personaggi e alla loro descrizione a tutto tondo. Sono persone che cercano di tornare a casa, alla loro vita di sempre. Lo humor e l'umanità di Supernatural sono ancora presenti in Revolution, ma con delle ovvie differenze. Non possiamo avere riferimenti alla cultura pop perché non ci sono più le basi della cultura pop, ma lo spirito delle due serie è parecchio vicino."
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