Nell’establishment letterario alcuni (Oreste Del Buono, Luce D’Eramo) ne compresero la grandezza, ma non in numero sufficiente da garantirgli un’attenzione “seria”. I suoi mondi, forse, erano troppo fantascientifici, troppo concreti, per una letteratura ossessionata dall’introspezione solipsistica, dal rifiuto di ogni “rapporto con le cose”. Concedendomi (ma chissà?) un po’ di libertà interpretativa, leggerei una delle tarde storie di Aldani, la meravigliosa Labyrinthus (1998), come un’ammissione in questa direzione. Portando la Gabbia dello scoiattolo di Thomas Disch all’estrema conclusione logica, il mito dell’intellettuale alienato viene denunciato come un’illusione di onnipotenza, che può solo sfociare nell’impotenza: la torre d’avorio come campo di concentramento. Lettore di Conrad, Aldani conosceva il bisogno di storytelling. La fantascienza e il fantastico gli hanno permesso di raccontare persone che sperimentavano e ci facevano sperimentare altre interazioni con il mondo e con la storia. A molti di noi, scrittori e lettori, ha mostrato la direzione. Molti di noi, in momenti diversi, hanno fatto visita al padre, al vicino – e, dopo aver letto buone storie, hanno trovato del buon vino. Lino Aldani ci ha reso possibili.
Lino Aldani: Ricordando un vicino di casa
Tutti i diritti riservati ©2013 Salvatore Proietti e Associazione Delos Books
Rubrica Storia della fantascienza
Articoli correlati
Le radici di Lino Aldani
Urania Collezione ripropone Quando le radici, il romanzo dello scrittore di San Cipriano Po, scomparso a...
Carmine Treanni, 6/09/2009
Ritorna la Congrega degli Inumani
Per la collana Urania Collezione, in edicola c'è Come ladro di notte di Mauro Antonio Miglieruolo, un...
Pino Cottogni, 26/06/2009
Omaggio a Falessi, uno dei padri della sf italiana
Elara pubblica I segreti dell'astronave, antologia di racconti di Cesare Falessi, un personaggio eclettico:...
Pino Cottogni, 24/04/2009
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID