Fin dall'uscita del primo Iron Man, i fan del fumetto si sono chiesti quando e se il cattivo per eccellenza della saga avrebbe fatto la sua comparsa. In realtà, se si escludono alcuni riferimenti indiretti nel corso dei due film, alla Marvel non avevano alcuna intenzione di far uscire allo scoperto un personaggio che in fondo nasceva come una non tanto velata rappresentazione dei cinesi come pericoloso nemico. Tutto è cambiato con l'arrivo al timone della regia di Shane Black secondo il boss della Marvel Studios Kevin Feige.
"Shane aveva una visione del Mandarino che si accordava benissimo rispetto a dove volevamo portare Tony in questo capitolo." Shane Black non è solo uno sceneggiatore e un regista, ma ha uno stile unico e particolare che lo caratterizza: "Shane dà molta importanza tanto al tono quanto ai dialoghi di ciò che scrive. Ha in sé è un grande amore per il cinema e per questo personaggio in particolare, con il quale sono certo porterà una ventata di freschezza".
La visione del regista è una vera e propria sterzata dallo stereotipo del cattivo alla Fu Man Chu, un personaggio classico per alcuni, ma una versione che la Marvel voleva evitare: "Nessuno di noi voleva Fu Man Chu, non ci interessava affatto. Abbiamo capito che c'era un modo di esplorare il Mandarino come non era mai stato fatto prima. Quando pensi al suo personaggio, ti rendi conto che il motivo per cui viene visto come il più grande cattivo di Iron Man è solo perché è in giro da moltissimo tempo".
Era arrivato il momento di cambiare il cliché che si protraeva da decenni: "Quando elimini Fu Man Chu e il Ho trovato degli anelli in un'astronave, la domanda che ti poni è: come utilizzi questa organizzazione dei Dieci Anelli e la rendi una minaccia realistica, come terroristi del mondo reale, ma anche teatrale e infuocata, come lo è il Mandarino dei fumetti?".
C'era una sola risposta: "Lo abbiamo reso una figura pubblica, che si prende il credito delle sue azioni, che le annuncia in modo plateale prima di colpire. E questo è un bene per il film, perché rende il tutto drammatico e trasporta il Mandarino nel 21 secolo, dove il video che passa nelle news 24 ore su 24 è importante tanto quanto l'attacco stesso".
Un cattivo al passo coi tempi, che usa i media per veicolare il suo messaggio e creare il panico, andando a colpire l'unica figura su cui tutti fanno affidamento come mossa iniziale. Non vediamo l'ora di vedere Ben Kingsley in azione.
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