Questo gennaio di lutti non finisce mai. Le brutte notizie ora arrivano dalla Francia, dove qualche giorno fa, il 18 gennaio, è morto Jacques Sadoul, una delle figure più importanti per la science fiction d'oltralpe.
Nato nel 1934, aveva iniziato curando alcune collane di fantascienza per l'editore Opta, per poi arrivare alla J'ai Lu nel 1968 come curatore delle collane di fantascienza. Fa carriera e nel 1982 diventa direttore editoriale della casa editrice.
Cura antologie, scrive romanzi fantasy, fonda il premio Apollo, uno dei più importanti riconoscimenti francesi. Ma l'opera per la quale è più conosciuto in Italia è senza dubbio la sua Storia della fantascienza, un libro che segue la vicenda della science fiction, seguendo soprattutto la storia delle varie riviste, dagli inizi fino alla metà degli anni settanta. Il libro viene accusato di poca profondità critica, ma in effetti non si tratta di un saggio critico, ma piuttosto di una testimonianza da puro appassionato: Sadoul presenta gli autori, racconta le storie e i romanzi, mette sempre in evidenza l'aspetto curioso, meraviglioso, il nuovo che emerge dalle opere di cui parla. L'entusiasmo è inevitabilmente contagioso.
L'opera in Italia fu pubblicata da Garzanti e curata dalla redazione dell'Editrice Nord, in particolare da Riccardo Valla, scomparso un paio di giorni prima di Sadoul.
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