"Alla fine però elabori il fatto che ti sei trasformato: non sei più il Creatore monoteistico del tuo libro, ma il tipo che, en passant, ha scritto il romanzo originale. Come la prendi, dipende, immagino, da come prendi l’adattamento. Mano sul cuore: giuro che non ho mai provato troppa ansia da questo punto di vista. Ho incontrato i tre registi nel 2008: il loro stile e le loro idee mi hanno rassicurato: ero in mani capaci. Il loro progetto di mettere in primo piano il tema delle anime migranti, con attori che interpretano diversi ruoli (ogni ruolo è una specie di stazione in questo viaggio karmico dell’anima) mi è sembrato ingegnoso.”

Questo brano è tratto dalla prefazione che David Mitchell ha scritto per la nuova edizione del romanzo Cloud Atlas. L'atlante delle nuvole, ripubblicato in Italia dalla Frassinelli Editore. Dal romanzo, i Fratelli Andy e Lana Wachowski e Tom Tykwer hatto tratto l'omonimo film che ha per protagonisti un cast ricco di attori, tra cui ricordiamo Tom Hanks, Halle Berry, Hugo Weaving, Ben Whishaw, Susan Sarandon, Jim Broadbent e Hugh Grant.

Tanti attori quanti sono i personaggi del romanzo che una trama che è stata definita da "a matrioska". 

Il diario di un notaio americano di metà Ottocento, giunto sull'isola di Chatham, nel Pacifico, per assistere ai devastanti effetti del colonialismo. L'epistolario di un giovane musicista nel Belgio tra le due guerre mondiali che, talentuoso ma senza un soldo, mette in atto un diabolico piano per intrufolarsi nella magione di un celebre compositore. L'odissea di un'intrepida giornalista che si trova in mano la scottante denuncia di uno scienziato ucciso su commissione dalla propria azienda. Le vicissitudini rocambolesche di un editore londinese in fuga dai creditori nella Londra anni Ottanta. Il testamento di un clone schiavizzato in una sorta di McDonald's della Corea futuristica. L'alba del nuovo mondo all'indomani dell'apocalisse... Sei storie che si allacciano tra loro in una serie di rimandi, echi, collegamenti vertiginosi di tempi e spazi.

Una storia complicata all’apparenza, ma che in realtà è un notevolissimo gioco d’incastri narrativi che non può lasciare indifferente il lettore. L’idea che emerge con forza dal romanzo è che tutto è connesso: le nostre vite, il mondo, la storia, in un “gioco” che dal passato va al futuro e ritorna indietro.

David Mitchell è uno scrittore che ama i libri visceralmente e ancor di più creare storie affascinanti e intriganti. Nato a Southport, nel Lancashire, nel 1969, Mitchell si è laureato in Letteratura inglese e americana e ha conseguito un ulteriore diploma in Letteratura comparata mentre lavorava in una libreria di Canterbury. Ha vissuto in Giappone, insegnando inglese, dal 1994 al 2003, quando si è trasferito in Irlanda con la moglie e la figlia, e ora si dedica a tempo pieno alla scrittura. Per Frassinelli ha già pubblicato Nove gradi di libertà, vincitore del Mail on Sunday/John Llewellyn Rhys Prize e finalista del Booker Prize, Sogno numero 9, A casa di Dio e I mille autunni di Jacob de Zoet.