La Berry ha spiegato anche tutti i ruoli che interpreta nel film: “Comincio nei panni di una donna indigena che ha poco potere, poi divento Jocast, che in realtà è solo l’involucro di una persona, priva di voce. Poi – continua l’attrice americana - c’è Luisa Rey, che lotta duramente per trovare la propria voce e la propria forza. Appaio per un momento nella storia di Cavendish, nei panni di un’ospite misteriosa a una festa, e a parte il suo atteggiamento sicuro non si sa molto di lei, ma nella vita successiva interpreto un medico, Ovid, che agisce in maniera moralmente giusta, cosicché quando si arriva a Meronym vediamo in lei il culmine di questo percorso e si capisce perché sia così forte”.E a proposito di Luisa, la giornalista che è uno dei personaggi del film, Halle Berry ha dichiarato che: Luisa è a un bivio. Come giornalista, sente di non essere all’altezza delle proprie ambizioni, e poi le arriva questo dono dal cielo, una grande occasione per la quale vale la pena di rischiare, qualcosa di potenzialmente importante. Non ha idea di quanto sia tenace né se sarà effettivamente in grado di riuscire nell’impresa, ma una volta presa la decisione dovrà fare cose che non avrebbe mai creduto possibili”.Tutto il cast si è reso conto, leggendo il copione, di trovarsi davanti ad un film che avrebbe fatto la storia del cinema, uno di quei film in cui conta esserci come attori e fare un’esperienza recitativa pressoché unica.
“È un esperimento cinematografico favoloso, un film epico, adulto, che tratta di idee epiche e adulte, e anche del senso stesso del cinema”, ha affermato Susan Sarandon, che interpreta, tra le diverse parti, quella di un uomo indiano e di un capo spirituale nel 2300. L’attrice premio Oscar ha raccontato proprio cosa ha provato nel leggere la sceneggiatura del film: “È uno di quei rari copioni che mentre lo leggi non puoi prevedere cosa succederà di lì a tre pagine”. Pur essendo ormai un’attrice navigata, la Sarandon ha confessato che: “C’è stato un giorno in cui mi sono guardata allo specchio e, per un attimo, non mi sono riconosciuta. È stata la prima volta in tutta la mia carriera. Un’esperienza sconcertante. Ma il cinema è proprio questo: ti da la possibilità di calarti in un personaggio con il quale pensavi di non avere nulla in comune e di vedere, in questo processo, quanto invece gli assomigli, e quanto poco il tempo e l’età e il colore e il sesso contino veramente”.
Jim Broadbent interpreta, tra gli altri, il ruolo del piccolo editore Timothy Cavendish che si ritrova felicemente pieno di denaro quando le vendite dell’ultimo libro che ha pubblicato – l’autobiografia del criminale Dermot Hoggins, interpretato da Tom Hanks che esibisce un aspro accento scozzese – schizzano alle stelle. Purtroppo, la sua fortuna attrae i creditori, alcuni dei quali cercano molto di più del denaro. Spiega Broadbent, “Cavendish scappa e si rifugia in un posto dove crede di essere al sicuro, ma è un posto talmente sicuro che non potrà più uscirne. Diventa, quindi, la storia di una fuga, in cui il povero Cavendish deve trovare un modo per salvarsi”.
L’attore britannico ha partecipato a grosse produzioni come Le cronache di Narnia: il leone, la strega e l'armadio, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo e a ben due film della saga fantasy di Harry Potter, eppure non ha mancato di sottolineare come: “Fare interpretare a ciascuno di noi più ruoli è stata un’idea stimolante. Ci sono già stati altri film – ha aggiunto Broadbent - in cui l’attore principale doveva interpretare diversi ruoli, ma mai come in questo caso. È una cosa piuttosto unica, e si adatta perfettamente a questa storia, dove tutto è in relazione e l’energia di una sequenza carica la successiva, fio a raggiungere un meraviglioso slancio, in un susseguirsi ininterrotto di momenti emozionanti”.
Anche un’altra star del cinema internazionale, come Hugh Grant, ha capito di trovarsi davanti ad un film eccezionale ed ha particolarmente apprezzato il fatto di vedersi affidare ruoli – per lui insoliti – sempre più cattivi via via che si avanza nel film: “È tutto basato su un approccio avventuroso e ambizioso che si rifiuta di seguire linee prevedibili”.
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