Cos'è un clone? Qualcuno uguale a noi, in grado di prendere il nostro posto nelle situazioni più disparate, come tanta fantascienza ha già mostrato? E se fossimo noi a prendere il posto del clone? A quel punto, dove starebbe la differenza? La dimostrazione di come uno spunto, a dire il vero abbastanza abusato, possa ancora generare situazioni interessanti potrebbe arrivare da un nuovo serial televisivo di produzione BBC e di cui, in questi giorni, il network ha mostrato le prime immagini, il trailer e il poster ufficiale.
Si tratta di Orphan Black, serie di cui sono stati programmati finora dieci episodi, dopo un primo pilot realizzato lo scorso anno. Il responso positivo ha spinto la rete a programmare l'intero serial, la cui messa in onda è stata definita ufficialmente per il prossimo marzo. Sarah, una ragazza di strada orfana e indipendente, assiste casualmente al suicidio di Beth, donna sconosciuta che le somiglia incredibilmente. Per Sarah è il classico colpo di fortuna: prendere l'identità di Beth e godere delle sue fortune economiche è questione di un attimo.
Ma le cose non sono proprio così lineari come sembrano, e Sarah si trova invischiata in una serie di misteri che la portano a una verità agghiacciante: Beth è in realtà un clone di Sarah. E non è l'unica, poiché Sarah scopre che ci sono altre donne uguali a lei in giro, facenti parte di un progetto volto a impiantare individui geneticamente identici in famiglie diverse che li allevino in modo diverso. Chi ha concepito questo piano, e chi ha deciso che i cloni vanno assassinati uno a uno? E soprattutto, quando ci sono tanti cloni in giro, chi è l'originale, ammesso che ce ne sia uno? Sarah, Beth, o qualcun altra ancora?
Il serial è stato concepito dalla mente di John Fawcett, regista, produttore e showrunner canadese di lunghissimo corso (tra i serial a cui ha partecipato a vario titolo Nikita, Xena la Principessa guerriera, Taken, Queer as Folk, Spartacus), mentre della sceneggiatura si è occupato Graeme Manson (Cube - Il Cubo, Flashpoint, Endgame).
Del serial Fawcett ha dato una definizione di 'quasi sci-fi': "È uno show di fantascienza, ma è ambientato qui e ora. Questo è davvero importante per noi, che il succo della vicenda suoni realistico. Non ci sono navi spaziali né velocità warp". Dal canto suo Manson ha aggiunto che l'idea del progetto è nata dieci anni prima, quando ne discusse con Fawcett per la prima volta: "Non sarebbe bello se trovandosi alla stazione e guardandosi intorno ci si ritrovasse a fissare se stessi negli occhi, proprio di fronte al treno?" Manson e Fawcett inizialmente provarono a farne un film: "Ma non siamo riusciti a contenere l'idea in un paio d'ore. Passando il progetto a una tv via cavo ci siamo resi conto che poteva essere una grande serie".
E la pensa così anche la protagonista, la ventisettenne Tatiana Maslany, apparizioni in Alphas e Being Erica, che ha dichiarato: "È tutta una questione di identità del clone. Cos'è che mi rende me?" Nel cast anche Kevin Hanchard, Dylan Bruce (24, Unstoppable) e Jordan Gavaris. Ovviamente bisognerà vedere come Fawcett e Manson hanno trattato il tema, come detto piuttosto abusato, ma le premesse sembrano interessanti. Non resta che guardarsi il primo trailer, minimale, e pensare a quanti cloni di noi stessi potrebbero esserci in giro. O quanti noi potrebbero essere il clone di un altro, senza saperlo.
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