Manca davvero poco ormai alla fine del mondo, almeno secondo una persona su dieci, come emerge da un sondaggio Ipsos/Reuters nei paesi industrializzati. Dunque per molti fervono i preparativi (e soprattutto ci si prepara agli adii), sebbene il tutto potrebbe rivelarsi inutile, perché il 21 dicembre 2012 non succederà proprio nulla.
Al Cicap, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, non hanno dubbi, tanto da dedicare un intero speciale sulla rivista ufficiale Query Online per spiegare il motivo per cui gli allarmi sono del tutto infondati.
Sono tante le teorie, a partire dalla profezia Maya – la più gettonata – all’inversione istantanea dei poli che dovrebbe mettere la parola fine all'umanità (non è così, state pure seduti). Ma il 21 potremmo anche entrare in una cintura fotonica ricca di plasma magnetizzato (peccato che non vi sia alcun fondamento scientifico), potremmo subire una tempesta solare, ci potremmo scontrare con un altro pianeta o con un asteroide, potremmo andare incontro a un catastrofico allineamento di pianeti e così via.
Tutte bufale, perché allora continua a esistere la "paura" della fine del mondo? Query ha approfondito il tema con interviste ad Armando De Vincentiis, psicologo e psicoterapeuta, Roberto Paura, fondatore di Osservatorio Apocalittico e Luca Pietrantoni, sociologo delle emergenze.
Tutto questo è molto altro è già disponibile sul sito, per cui si può partire dall’editoriale (ecco il link) per poi esplorare il vasto materiale prodotto. E non è finita: Query da a tutti appuntamento sul sito (o su Twitter, con il simpatico hashtag #maremmalimaya) il 21 dicembre per il liveblogging della fine del mondo. Potrebbe essere il vostro ultimo live blog.
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