Il cambio della guardia al timone dell'Iron Man cinematografico ha creato altissime aspettative nei confronti di Shane Black, affermatissimo sceneggiatore (la saga di Arma Letale tra le altre cose) e regista di un piccolo gioiello cinematografico come Kiss Kiss Bang Bang, che vedeva come protagonisti Val Kilmer e Robert Downey jr. Arriva poi in rete il trailer e il mondo si divide: chi lo ritiene troppo "alla Nolan", chi ci vede un ottima evoluzione dopo il tono ritenuto a tratti troppo da commedia di Jon Favreau.
Ma che ne pensa il diretto interessato? Intervistato da Wired, ha tenuto a precisare: "Ho un grande debito nei confronti di Jon Favreau, devo portare avanti ciò che lui ha creato senza snaturarlo e allo stesso tempo apportare il mio personale contributo al miglioramento di questo mondo".
Lo stesso Favreau si è rivelato di aiuto, malgrado la fuoriuscita dalla serie potesse aver fatto immaginare a chi guardava da fuori che la sua strada e quella della Marvel si fossero divise: "Mi è stato molto di aiuto, mi ha dato dei suggerimenti. Jon è una persona che è stata enormemente generosa nel realizzare il suo compito e ancora vuole esserne parte (riprendendo il ruolo di Happy Hogan). È stato così disponibile che posso solo avere ottime parole per lui".
Ovviamente però una mano nuova significa una direzione nuova: "Le persone che lavorano alla Marvel sono molto disponibili, ti aiutano in ogni modo. Ho imparato in un anno più di quanto avrei potuto fare in dieci. Detto questo, sì, saremo un po' diversi". Don Cheadle aggiunge: "Il film è più inquietantemente vicino alla realtà. È una storia diversa dal solito".
Per Black, c'era un grosso ostacolo da rimuovere: "Avevamo questo dubbio da risolvere: arrivavamo da The Avengers, dove si apriva questo gigantesco portale spaziale da cui uscivano degli invasori alieni. E ti domandi, cosa puoi fare dopo una cosa del genere?".
E la risposta era semplice: "Potevamo tornare indietro a una storia più realistica e intensa, prendere la strada del technothriller. Siamo entrati in quel mondo e lo abbiamo ribaltato, mescolato, così da avere più storie da raccontare".
Dal suo punto di vista, quello di Tony Stark è un viaggio che prosegue: "Guardando i primi due film mi sono reso conto che si tratta di un percorso che non era ancora terminato. Io penso che il mondo di oggi sia estremamente complicato e confuso, mentre il mondo mitologico dei supereroi è semplice. Ecco, il punto era far entrare i supereroi nel nostro mondo, confrontarli con la nostra realtà". Quanto a Tony Stark: "Non affronteremo il tema dell'alcolismo, ma lo faremo cadere fuori dal suo mondo, lo faremo sentire abbandonato".
A voi piace l'idea di una svolta realistica nel mondo di Tony Stark?
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