Certo, noi appassionati lo sapevamo da tempo, quante spedizioni interstellari sono partite dalle pagine dei romanzi di fantascienza verso Alpha Centauri? E anche se gli astronauti protagonisti di La fine dell'arcobaleno (Starbust, 1982), capolavoro di Frederik Pohl, non trovano alla fine del viaggio Alpha Aleph, poco male, si limitano a costruirselo.
Del resto Alpha Centauri è davvero il nostro cortile di casa. Solo 4,3 anni luce ci separano dalle tre stelle del sistema. Naturale che gli scrittori di fantascienza si siano sempre sentiti attratti da un obiettivo tanto a portata di mano. Il sistema è formato da due stelle simili al sole, Alpha Centauri A e B, che girano attorno a un vicino centro di gravità comune, e da una debole stella rossa, Proxima Centauri, distante 0,12 anni luce dalla coppia principale.
Ora la scienza conferma la presenza di un pianeta con una massa appena più grande di quella terrestre, che gira in un'orbita molto ravvicinata attorno ad Alpha Centauri B. Si tratta del più piccolo pianeta extrasolare scoperto finora. La scoperta del pianeta è stata effettuata dallo strumento HARPS installato sul telescopio da 3,6 metri all'Osservatorio di La Silla, in Cile, che ha rivelato le quasi impercettibili oscillazioni nel moto di Alpha Centauri B.
A una distanza di circa sei milioni di chilometri dalla sua primaria (per confronto la minima distanza di Mercurio dal sole è di 46 milioni di chilometri) la superficie del pianeta è un buon surrogato dell'inferno, anche se da Alpha Centauri B è leggermente meno calda del nostro beneamato astro.
Resta la possibilità che ci siano altri corpi celesti non ancora scoperti, magari situati in una zona che permetta lo sviluppo della vita. Insomma, una visitina ad Alpha Centauri andrebbe proprio fatta.
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