Se da una parte, sull'onda lunga del bestseller Street Fighter IV, Capcom è stata la principale artefice, in tempi recenti, del rinascimento del genere su console, Namco, l'altra grande casa del Paese del Sol Levante con cui gli appassionati di picchiaduro hanno condiviso in questi anni gioie e dolori della decadenza delle sale giochi in favore dell'home entertainment, non è rimasta con le mani in mano. Così, a pochi mesi dal rilancio della saga di cappa e spada Soul Calibur, con uno straordinariamente agonistico Soul Calibur V, Namco Bandai sceglie il 2012 per riportare su Ps3 e Xbox 360 anche il più popolare torneo del pugno di ferro, Tekken, attraverso un episodio che è un po' la summa di quanto fatto fino a ora e insieme uno sguardo in avanti: Tekken Tag Tournament 2.
Come si evince dalla presenza della parola Tag nel titolo, il videogame non segue la formula classica dell'uno contro uno, ma sul ring si alternano squadre di due lottatori ciascuna, come ammirato sempre quest'anno anche nel crossover Street Fighter X Tekken. Per Tekken, il secondo Tag Tournament è l'occasione per introdurre una serie di nuove tattiche e mosse in coppia in quello che è, sin dalle origini di metà anni Novanta, il più spettacolare circo delle arti marziali. Ce n'è per tutti i gusti, dal poliziotto cinese che riprende le coreografie del detective Jackie Chan di Police Story a padre e figlio emuli col loro Jeet Kune Do di altrettante versioni cinematografiche di Bruce Lee, passando per gli eroi mascherati del catch, gli energumeni ispirati all'Hollywood di Lundgren e Schwarzenegger, il biker americano e la studentessa giapponese, il karateka e il maestro di taekwondo, il boxeur e l'acrobata della capoeira...
Personaggi che col tempo hanno smesso i panni meramente citazionisti per diventare essi stessi icone riconoscibili: i vari Paul Phoenix, Bryan Fury, Lei Wulong, King, Nina e Anna Williams, Marshall e Forest Law, la famiglia Mishima che, con la sua sanguinosa faida, tira le fila dell'intrigo sullo sfondo del torneo a cui partecipano, con l'eccentricità tutta nipponica di chi sa prendersi non troppo sul serio, anche panda, orsi giganti e ovviamente non possono mancare, trattandosi di Giappone, i robot. A crearli è uno scienziato russo, il dottor Geppetto Boskonovitch. Il suo ultimo prototipo, Alisa, ha le sembianze di una dolce ragazza, ma nasconde le capacità di una letale assassina, realtà che la vede combattuta come raccontato nel lungometraggio animato Tekken: Blood Vengeance di Digital Frontier, lo studio responsabile anche dei filmati in computer grafica a corredo di Tekken Tag Tournament 2.
Namco Bandai per il ritorno del suo picchiaduro campione d'incassi, pur conservando l'anima arcade del gioco, non ha infatti badato a spese e ognuno degli oltre cinquanta protagonisti del cast (alcuni verranno resi disponibili successivamente online tramite dlc gratuiti) vanta un epilogo ad hoc sotto forma di cortometraggio. Tra le novità, accanto all'enfasi sul multiplayer via internet, figurano un'inedita palestra virtuale - che si propone di insegnare a padroneggiare il gioco, partendo dai rudimenti, nell'arco di una mini avventura costituita da una sequenza di sfide sopra le righe in stile Virtua Tennis - e maestose arene multilivello, nel segno di quel grandioso dinamismo da sala giochi che Tekken, già col capitolo originale del 1994 e ancora di più in questo seguito ad alto spettacolo elevato all'ennesima potenza, ha contribuito a fare entrare in salotto.
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