Settembre, oltreoceano, è il mese zero o "Zero Month" per la DC Comics, periodo in cui vengono rilanciati una buona quantità di vecchi supereroi che hanno subito da poco o stanno subendo un radicale reboot. Dopo aver resettato una buona parte della continuity, dopo aver riportato indietro le lancette dell'orologio virtuale a soli cinque anni dall'apparizione di un qualsiasi metaumano davanti all'opinione pubblica, la DC Comics, imitata d'altra parte dall'eterna rivale (Marvel Comics naturalmente), continua con le iniziative improntate al politically correct. Dopo il coming out di Alan Scott, una Lanterna Verde, e la risposta della Marvel con il matrimonio gay di Northstar, il Corpo delle Lanterne Verdi, un'unità di polizia intergalattica ispirata ai Lensmen di E.E. Doc Smith, ritornerà sulla breccia con un nuovissimo e controverso membro.
Simon Baz sarà Lanterna Verde per Zero Month, una Lanterna Verde di origini libanesi, dal passato non proprio lindo, ricoperta di tatuaggi e soprattutto di fede musulmana. Originario del Michigan, dopo aver assistito da bambino all'attentato delle Torri Gemelle, Baz diventerà un piccolo delinquentello che, durante un'indagine di polizia su alcune cellule dormienti di terroristi, sarà scelto come membro del Corpo delle Lanterne Verdi.
Geoff Johns, scrittore del fumetto, gioca in questo modo con le proprie origini arabo-americane per sdoganare un altro tabù di un mezzo di comunicazione fino ad oggi pesantemente influenzato da un'ideologia mediamente reazionaria e da stretti parametri di espressione, almeno nelle sue manifestazioni mainstream. Un'ottima trovata pubblicitaria e allo stesso tempo un discreto bagno di "realtà" per una delle testate di punta della DC Comics sulla quale si vedrà un protagonista ben diverso dal classico supereroe bianco, di bell'aspetto e soprattutto di impeccabile moralità. Se il verde è un colore storicamente caro all'Islam, si può ben sperare che porti fortuna a un'idea troppo intrigante per rimanere solo e unicamente una trovata di marketing.
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