A Gotham City sono passati otto anni da quando Batman è stato accusato di avere causato la morte di Harvey Dent. Da allora, la città è "scivolata" nella pace più assoluta grazie alla legge che ha contribuito a spedire in prigione la stragrande maggioranza dei criminali.
Proprio tutti sono finiti in galera?
Certamente non è dietro le sbarre la sinuosa Selina che come una gatta commette furti felpati su commissione. E in prigione non sono andati nemmeno i magnati della finanza nemici di Bruce Wayne che hanno impedito alla sua società di continuare a prosperare e a finanziare una serie importantissima di attività filantropiche.
Lo stesso Bruce Wayne, ferito e malandato, è rimasto prigioniero del suo grande dolore per la perdita della donna amata.
Otto anni sono tanti e perfino il commissario Gordon e il suo entourage fanno quasi fatica a rispondere alla domanda se 'lui', un giorno tornerà.
Una tempesta, però, sembra stagliarsi all'orizzonte: un esercito si sta raccogliendo nelle fogne della città per riversare la sua rabbia sulla popolazione di Gotham City. Un "eroe decaduto" è l'unico in grado di fermarli, ma la folla di rivoltosi e di affamati è guidata da Bane, un pericoloso apostata della Setta delle Ombre e la sua forza sembra incontenibile.
Alle volte i simboli non bastano: ci vogliono eroi consapevoli del prezzo da pagare per salvare una città intera dall'esplosione di una bomba atomica e Batman questo lo scoprirà a sue spese.
Il Cavaliere Oscuro, il ritorno è il terzo e ultimo capitolo della trilogia dedicata da Christopher Nolan al personaggio di Batman. Un titolo interessante che, purtroppo, arriva dopo una stringa di capolavori per Nolan, nei confronti dei quali il paragone è certamente più sfavorevole.
Un po' perché non succede nulla di troppo diverso da quanto abbiamo visto nei film precedenti e l'idea è quella di stare assistendo più a un remake che a un terzo passo in avanti nell'esplorazione del personaggio di Batman. Un po' perché la 'rivoluzione di Bane' sembra essere ispirata da una matrice politica poco comprensibile che oltre a fare passare Batman per un eroe conservatore, fa malamente il verso a 'Occupy Wall Street' mettendo il film e l'uomo pipistrello, sorprendentemente, dalla parte dei banchieri.
A parte il contesto narrativo non particolarmente felice, però, il fascino dei personaggi, il carisma dei protagonisti con una splendida Anne Hathway all'altezza di Michelle Pfeiffer rendono comunque questo film interessante e intrigante, sebbene il finale sia prevedibile praticamente già a metà della peraltro lunghissima pellicola.
Soprattutto se si è incontrato nei fumetti Ras al Ghul, una delle invenzioni di Nolan, insospettisce molto e fa già immaginare quale possa essere la vera fine del film coinvolgendo personaggi rimasti altrimenti in secondo piano.
Al di là di queste considerazioni, dove il film, sicuramente risulta essere più fragile, soprattutto se paragonato ai precedenti, è proprio per quello che riguarda la sceneggiatura. Un testo che Nolan sembra avere scritto frettolosamente rispetto agli altri suoi lavori e che, soprattutto, qualitativamente manca di quella grande capacità di innovazione che riconosciamo al suo immenso talento.
Il Cavaliere Oscuro, il ritorno non è un film deludente, ma certamente un'opera che avrebbe avuto bisogno di una maggiore chiarezza nell'ambito narrativo sia sul piano strettamente connesso ai personaggi che su quello politico. Guardando la meravigliosa composizione delle immagini create da Nolan, infatti, si avverte un forte scalino tra l'aspetto visivo e la narrazione.
Del resto dopo Il Cavaliere Oscuro era molto difficile riuscire a fare di meglio. Forse ci sarebbero voluti davvero otto anni in cerca di un'ispirazione altrettanto forte come quella alla base dei due predecessori, così come dello straordinario Inception.
Meno male che il finale del film lascia già aperto uno spiraglio per capire come la nuova trilogia in preproduzione tra un paio di anni potrà affrontare nuovi orizzonti, probabilmente altrettanto stimolanti e interessanti come quelli visti in questi tre titoli decisamente emozionanti e per chi ama Batman, perfino commoventi.
43 commenti
Aggiungi un commentoAmmetto che sei il primo che vedo elargire lodi al doppiaggio di Bane. : La cosa mi stupisce. Per quanto mi riguarda è un doppiaggio orrido, sopra le righe e fuori luogo. In rete impazza la rabbia contro Timi per questo suo doppiaggio e stavolta mi accodo alla protesta.
A me non è piaciuto nemmeno il cattivo, il suo piano è assurdo, casuale, senza un fine preciso.
Han voluto fare un cattivo che avesse un "master plan" terroristico/apocalittico/caotico come quello del Joker nel 2, ma senza avere idea di come renderlo sensato.
Ribadisco, mi è piaciuto molto quel doppiaggio. Non conosco il personaggio fumettistico di Bane, e ignoro pure il tono di voce originale (che mi dicono però simile a quello di Timi).
Sopra le righe e fuori luogo...beh, sono complimenti. Bane nel film è sempre sopra le righe, e assolutamente fuori luogo. Lui e Batman potrebbero essere liquidati con due proiettili dicesi due, in totale, ma nessuno gliela fa mai, neanche ci prova (Bane alla fine in effetti ci prova, a sparargli, al pipistrello, vabbè).
Secondo me il doppiaggio è stato pure un valore aggiunto. Ripeto, non sono un fan del mondo DC e Bane non lo avevo mai sentito prima, non sono un purista, insomma.
visto finalmente anche io, non vi racconto la situazione dei cinema nella località dove abito..., per farla breve il film a una prima visione è spiazzante visto che si veniva da TDK, molte tematiche tra cui il personaggio di bruce wayne viene svelato definitivamente e fa, paradossalmente, passare in secondo piano Batman. ho letto gran parte del thread e credo che questo film abbia bisogno di essere rivisto per essere compreso, io avendo preso il br l'ho rivisto due volte di seguito, poi in sequenza ho rivisto la trilogia e ho notato che TDKR filava liscio come l'olio e , sorpresa delle sorprese, TDK mi pareva addirittura inferiore anche se di pochissimo, forse perchè sono un sentimentale e la scenda dell'evasione dalla prigione mi ha commosso non poco
A me è piaciuto moltissimo. È uno dei film che ho trovato più inquietanti e intensi degli ultimi anni. La musica mi è letteralmente entrata in testa e ho continuato a canticchiarla per giorni. E poi l'intensità emotiva, la trama. Mi è piaciuto il taglio che è stata data alla vicenda, forse molto personale, sì, ma assolutamente magistrale. E più che una scopiazzatura dei primi due mi è sembrato al loro apoteosi. E infine, l'eroe dark l'ho trovato molto ben riuscito!
Ottimo film che fa riflettere.
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