Fonti riservatissime ci informano che è stato eseguito in tutta segretezza un esperimento rivoluzionario denominato UE/112S. Alla sua realizzazione hanno contribuito i capitali di varie nazioni importanti, Italia inclusa. La riservatezza ha motivo nella innovativa tecnologia, concernente l’applicazione di scoperte circa il funzionamento del cervello umano. Finora gli ostacoli erano anzitutto la bassissima potenza delle correnti elettriche che circolano nel cervello, appena un milionesimo di volt, ma anche l’insufficiente conoscenza dei meccanismi cerebrali. Per cui non era possibile - per esempio - trasmettere o ricevere a distanza messaggi dal/al cervello; o non si era in grado di registrare i pensieri di una persona e farli rivivere nella mente di un’altra. Ora il tutto è stato superato grazie a nuove micro-apparecchiature di strabiliante complessità, sensibilità e precisione. Esse sono capaci di creare un ponte telepatico-tecnologico mentale: entrare nei pensieri, trasmettere pensieri altrui, inviare a distanza immagini psichiche preregistrate e altro ancora.
Un risultato suscettibile di applicazioni eccezionali soprattutto nei settori della sicurezza e militare: per cui il riserbo sulle notizie. Al momento il brevetto ha trovato acquirenti soprattutto sui mercati orientali.
Grazie a filmati effettuati da satelliti artificiali e ad attente indagini di personale infiltrato nel territorio, abbiamo ricostruito il collaudo “dal vivo” della prima applicazione sperimentale dell’UE-112/S. Le nostre fonti ci hanno messo in grado di conoscere l’evento nei minimi dettagli. Segue “ricostruzione” dell’evento.
È imbrunire e tra poco scatterà il coprifuoco. Olua è un ragazzino di dieci anni e si affretta verso casa per i vicoli semibui. Ai lati si chiudono porte, su alcune soglie si spengono le prime lampade. Certamente sua madre e suo padre, Ragab il vecchio falegname, sono in pensiero: infatti Ragab, poco dopo, decide di andargli incontro.
Ma sia lui che sua moglie ignorano che Olua stavolta verrà non da sud bensì da est. Infatti, anziché a giocare con Hammam, il ragazzino si è intrattenuto a scherzare con Tawhida, la bellissima figlia di Umm Ali. Olua si affretta, sbuca nella piazzetta cosparsa dei vecchi detriti d’una casa colpita da un carro armato. Olua prosegue per la sua strada.
Ma all’improvviso, nel crepuscolo avanzato si accende una bolla di luce quasi accecante: al posto delle pietre e dei rottami è apparsa una donna bellissima, luminosa, sorridente, vestita di ori, veli e stoffe ricamate e variopinte; sembra proprio scesa dal Paradiso, figlia delle Uri.
“Ciao, Olua” dice la donna nella luce. “Ti piaccio? Guarda, ho un regalo per te…”
Olua è stupito, nota qualcosa di brillante ai piedi della bellissima.
“Grazie!” sorride. Quasi ipnotizzato da quel volto sublime avanza, si china a raccogliere il regalo.
Di colpo svanisce quella luce, sopraffatta dal bagliore d’una fiammata e da un tremendo boato.
La UE-112/S è la prima arma che adesca psichicamente le vittime. La psico-mina UE-122/S esplode sempre, sfiorata da pelle umana.
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