L'occasione è stato ovviamente il Comic-Con di San Diego, in cui l'impegnatissimo Karl Urban si è ritrovato a gestire indirettamente due fronti: le domande sul sequel di Star Trek e la presentazione ufficiale di Dredd, un film che vuole rilanciare le sorti del personaggio (e magari anche un'intera serie cinematografica) con un tono cupo e brutale.
Urban si è trovato spesso a sentire paragoni tra la sua versione e quella del film precedente con Sylvester Stallone, per cui durante una delle ultime interviste ha colto l'occasione per spiegare quanto siano diversi i due mondi: "Quando lessi lo script, mi apparve chiaro che stavamo cercando di fare qualcosa di completamente diverso. A livello di atmosfera, non potremmo essere più lontani. Quando ho iniziato a lavorare in questo film ho voluto vedere la versione precedente per capire cosa funzionava e cosa no".
Per scoprire che i due mondi non avevano alcun punto in comune: "Nella mia versione il personaggio non è un tipo che muggisce e la cui personalità è fondata sul suo ego".
Per l'attore, la versione di Stallone ha completamente mancato il bersaglio: "Quello non era il Dredd che conoscevo. Per me era più interessante interpretare un personaggio che ha una grossa carica di rabbia interiore e che combatte per contenerla, piuttosto che vederla esplodere subito".
C'era una sola direzione possibile: "Quello che ho voluto fare era trovare l'aspetto umano nel personaggio. Non è un supereroe, non ha superpoteri, è stato clonato ma è solo una persona. Il suo eroismo è dato dal fatto che entra in un palazzo da cui tutti gli altri stanno scappando".
Ovviamente, la differenza più importante sta nel fatto che Urban non si toglie mai l'elmetto, mentre nel film precedente Stallone (per ovvi motivi di box office) non lo indossava quasi mai: "La mia sfida è stata: come comunico tutto questo senza gli occhi? Era un aspetto che richiedeva molta cautela. La voce diventa molto importante. Ho scoperto un passaggio in uno dei fumetti in cui la voce di Dredd veniva descritta come una sega che taglia delle ossa". Ma non si trattava solo di gestire la voce: "Anche la fisicità era importante: Cosa potevo esprimere con i miei movimenti? Un altro aspetto era lo humor. Una delle cose che amavo nel fumetto era l'humor secco e cupo".
Per l'attore, il personaggio di Dredd, nel suo essere ufficiale di polizia, giudice, giuria e esecutore in un futuro violento ed esplosivo, è anche più rilevante di quanto non fosse alle origini, ma non è questo aspetto in cui ha trovato la sua spinta: "In tutta onestà, non pensavo a come questo film sarebbe stato percepito o alla sua rilevanza mentre lo giravo. La mia missione era 1 - onorare la creazione di John Wagner e Carlos Ezquerra così come era stata creata in origine e fare del mio meglio e 2 - servire la sceneggiatura, vivere il momento e fare il miglior film possibile".
Ma ogni eroe (o antieroe in questo caso) deve confrontarsi con un degno avversario. Urban ha ammesso di essere stato sconvolto da quello che Lena Heady/Ma-ma ha portato sul set: "Penso che Lena abbia contribuito al film con una performance spaventosa, meravigliosa, violenta, anticonformista e straordinaria. Le scelte da lei compiute erano interessanti".
E racconta una scena accaduta durante le riprese: "Devo confessarlo: c'è stato un giorno in cui giravamo una scena in cui i nostri personaggi si stavano confrontando ai due lati opposti di una stanza. Poco dopo lei si è messa a ridere in modo maniacale e io ho sentito la rabbia crescere in me. Lena è dannatamente brava, sa quali tasti premere per ottenere la tua reazione".
Dredd-3D uscirà negli Usa il 21 settembre. Vi terremo aggiornati sull'uscita italiana.
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