Le quattro dita della morte (The Four Fingers of Death, 2010) è l'ultimo romanzo dello scrittore statunitense Rick Moody. Si tratta, dal nostro punto di vista, di un romanzo di fantascienza distopica, ma l’autore non riconosce la sua opera come fantascienza. Non vuole essere etichettato come autore di genere e in effetti altri suoi romanzi non lo sono, anche se alcuni si avvicinano al gotico.

L'azione si svolge nel 2025. Gli Stati Uniti stanno perdendo la loro leadeship mondiale, mentre si fanno avanti paesi come la Cina e l'India. In questo contesto vive Montese Crandal, uno scrittore che non riesce a emergere. Vuole scrivere racconti brevi arrivando all'esasperazione di scrivere opere di una sola frase. Ha molte spese per curare sua moglie,  oggi malata terminale, ieri appassionata di (costose) scommesse on-line.

Si arrangia come può, anche commerciando figurine di giocatori di baseball. Le più rare sono quelle di giocatori che per incidenti o altro si sono fatti sostituire braccia o gambe con protesi pur di continuare a giocare. La più rara di tutte è quella di Dave McClintock che per primo, quando perse un braccio in un incidente d'auto, se ne fece innestare uno artificiale con il quale potè continuare a fare il lanciatore.

Per un colpo di fortuna ottiene l'incarico di scrivere un romanzo su un film horror degli anni Sessanta che aveva come titolo La mano strisciante. In questo modo Crandall scrive il romanzo e ci narra la storia di un viaggio verso Marte che viene effettuato con tre astronavi e ognuna con un equipaggio di tre uomini. Il viaggio durerà tre mesi, poi i nove uomini colonizzeranno Marte per tre anni, per tornare infine sulla Terra con un altro viaggio della durata di tre mesi. Trascorso tutto questo tempo, tornerà una sola navicella che si schianterà in Arizona, nel deserto di Sonora. Dai rottami emergerà un braccio umano con una mano che ha solo quattro dita (manca il medio).

La mano inizierà a strisciare verso la civiltà, ma non sapremo mai se portatrice di morte oppure se ha dentro di se il segreto della rianimazione. L'autore, a cui non manca l'inventiva, ha così modo di parlarci di molti argomenti: personaggi eccentrici, cellule staminali, clonazioni, scimpanze parlanti, palmari sottocutanei e molto, molto altro.

L'autore

Rick Moody è nato a New York. Spesso accomunato dalla critica a narratori come Updike e Cheever, ha vinto il Pushcart Prize con il suo romanzo d'esordio Garden State (1992). Ha collaborato con Esquire, New York Times e The New Yorker. Presso Bompiani ha pubblicato: Tempesta di ghiaccio (1997), Rosso americano (1999), Demonology. Due storie (2001), Racconti di demonologia (2003), Diviners. I rabdomanti (2007).

La quarta di copertina

2025: Montese Crandall è uno scrittore frustrato la cui ossessione per le storie brevi lo ha portato a scrivere racconti lunghi una sola frase. È anche un collezionista di figurine di giocatori di baseball; tra le sue preferite, ci sono quelle della leggenda Dave McClintock, un lanciatore che in seguito a un incidente perde il braccio e se lo fa sostituire, per continuare a giocare, con uno meccanico. Nonostante siano rare, le figurine non gli consentono di mantenersi, e soprattutto di coprire le spese delle cure mediche della moglie malata e affetta da una grave dipendenza da scommesse on line. Per sua fortuna, Crandall si gioca a scacchi la possibilità di romanzare il remake di un classico del genere horror, La mano strisciante, del 1963, e vince la partita. Per lui si tratta della grande opportunità di dimostrare alla moglie il suo vero talento letterario. Nella storia, gli Stati Uniti vogliono recuperare il loro ruolo di superpotenza mondiale, così decidono di lanciare una missione su Marte. Nove americani, in tre navicelle spaziali, viaggiano tre mesi per raggiungere il Pianeta rosso ed esserne i colonizzatori per tre anni. Di tutto l’equipaggio, solo un braccio umano (privo del dito medio) tornerà sulla terra schiantandosi nel Deserto di Sonora, Arizona. Il braccio potrebbe nascondere il segreto della rianimazione umana o forse è una macchina mortale di contagio, l’unica certezza è che comincia a strisciare attraverso le terre desolate di una civiltà sull’orlo del baratro, sia economico che culturale. Le quattro dita della morte è un incredibile, divertente, monumentale romanzo che racconta della vita su Marte, della clonazione di cellule staminali, di uno scimpanzè parlante, della dominazione sino-indiana del mondo, di viaggi economici con jet-pack, di unione famigliare, e dell’avvento dei palmari sottocutanei impiantati chirurgicamente. Con la prosa che da sempre contraddistingue per la sua ricchezza i romanzi di Rick Moody, questo romanzo non potrà che affascinare chi ha amato Mattatoio n. 5, L'incanto del lotto 49 e Comma 22.

Rick Moody, Le quattro dita della morte (The Four Fingers of Death, 2010)

Traduzione Licia Vighi, Bompiani, collana Narratori Stranieri, pagg. 893, euro 21,50