
Un esempio singolare dell’idea di postumanesimo nell’opera di Di Filippo è del resto già noto ai lettori italiani che hanno letto Filogenesi (Nova Sf* 81), in cui i protagonisti sono esseri umani che vivono come parassiti nel ventre di enormi esseri invasori simile a balene informi, tratte dalle allucinate visioni di H.P. Lovecraft (autore omaggiato a più riprese da Di Filippo nelle sue opere, non solo perché anch’egli, come Lovecraft, è nato a Providence). Questa nuova versione della specie umana non ha a disposizione oggetti e strumenti e quindi è tagliata fuori da qualsiasi possibilità di evoluzione ‘come noi la conosciamo’: “Ho pensato che gli aspetti fondamentali della loro cultura potevano essere la musica e la matematica, perché si tratta di due ambiti della cultura umana che non richiedono un supporto tecnologico”, racconta l’autore.
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