Joel Kinnaman è un volto noto al pubblico televisivo della serie The Killing, dove segue con frustrata determinazione le indagini sulla morte di Rosie Larsen. Ma se pensava che il mondo di The Killing fosse impegnativo, entrare nella Detroit di Robocop si è rivelata un'esperienza completamente nuova.
Con le riprese del film fissate a settembre, Kinnaman è stato intervistato da Collider sul prossimo remake (o reboot, o come preferite). "In partenza mi sono sentito intimidito, le domande che sentivo più spesso erano Perchè un remake? A cosa serve?"
Ma l'attore ha una sua visione sul riportare in servizio Robocop: "È quello che facciamo sempre in teatro. Se non avessimo fatto dei remake di Shakespeare, nessuno saprebbe che è esistito. Non voglio dire che Robocop sia paragonabile a un'opera di Shakespeare, ma il principio è lo stesso, noi raccontiamo di nuovo una storia. È quello che facciamo noi esseri umani, riprendiamo le nostre storie preferite, sin da quando sedevamo intorno a un fuoco. È umano e non necessariamente negativo in termini di creatività".
Anzi, si possono aprire nuove strade: "Può essere esattamente l'opposto, puoi esplorare nuovi confini ripensando a storie già fatte. Jose Padhila (il regista del remake) ha una visione del tutto diversa rispetto a quella di Paul Verhoeven. Ma soprattutto, tutte le persone coinvolte hanno amato e hanno un grande rispetto per il film originale". E aggiunge: "Avremo una storia nuova all'interno di quella precedente".
Riguardo alla responsabilità di aver accettato di entrare in un mondo che potrebbe diventare una nuova serie. "Fa parte di questo tipo di cinema e finora tutto quello che mi è stato promesso e ciò che ho sentito sul progetto è diventato realtà."
Il nuovo Robocop avrà un'impostazione molto diversa rispetto al tono del film originale: "Tutti noi stiamo cercando di realizzare qualcosa di reale, una storia che abbia sostanza e contemporaneamente un action movie con trovate visive incredibili. Ma al centro di tutto c'è una storia intensa, che vuole far riflettere il pubblico".
L'opportunità di lavorare con Gary Oldman è unica: "Per me è surreale quanto essere Robocop. Non potrei essere più felice, lui è il grande maestro, è sottile, scompare nei suoi personaggi. E nel nostro film esiste una relazione molto forte tra Murphy e il personaggio di Oldman".
Il nuovo mondo di Robocop arriverà nei cinema (americani, da noi chissà) il 9 agosto 2013, con una sceneggiatura firmata da James Vanderbilt (Zodiac, il prossimo The Amazing Spider-Man) e Nick Shenk (Gran Torino di Clint Eastwood).
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