In un lungo ritratto che il giornale inglese The Indipendent ha dedicato a Sir Ridley Scott, emergono alcuni dettagli interessanti sul progetto del sequel di Blade Runner. Prima di tutto ci verrà risparmiato lo stucchevole dibattito che si è trascinato per mesi su Prometheus: prequel o sequel o reboot di Alien? Nel caso di Blade Runner 2 le intenzioni sono già chiare: sarà un sequel ed è attualmente in fase di lavorazione.
Non solo. Su domanda diretta del giornalista, Scott non chiude le porte a un ritorno di Harrison Ford sulla scena, oltre trent’anni dopo la posa di una delle pietre miliari del cinema fantascientifico: "Sarebbe divertente. Non credo che potrà essere il protagonista, ma devo trovargli un ruolo, in un modo o nell’altro".
Anche perché il ruolo principale sarà con ogni probabilità affidato a un personaggio femminile dal carattere duro, forse in stile Ripley/Sigourney Weaver come l’abbiamo vista nel primo Alien (1979, l’unico diretto da Scott), a proposito di cui Scott afferma: "È Sigourney ad aver reso Ripley quella che è. Ma ricordo che la mia attenzione era concentrata sull'ambiente. Volevo davvero portare sullo schermo il senso di claustrofobia. Andavo in giro a misurare l'altezza dei soffitti e chiedevo a chi si occupava di costruire i set di abbassarli sempre di più".
Affermazioni come questa hanno portato a pensare che Scott fosse più interessato al comparto visivo che agli attori, come ricorda anche il giornalista. "Non è vero," reagisce prontamente Scott. "Si è diffusa l’idea che gli attori fossero infelici sul set di Alien. Ma posso assicurare che Sigourney non è mai stata meglio. Seguo il casting con grande attenzione e poi divento parte della squadra, fino in fondo."
E, a proposito dei sequel, Scott dichiara che il suo preferito è Alien – Scontro Finale di James Cameron (1986), il quale però non raggiunge la tensione del primo episodio: "Il mio è quello che fa più paura di tutti. So che la famosa scena della cucina (dove l’alien salta fuori dalla pancia di John Hurst) ha fatto uscire di sala molta gente all’epoca. Mi spiace, è una scena che amo. E posso assicurarvi che ci sono momenti di alta tensione in Prometheus. Direi anzi che l’ultima ora è tutta così".
Buono a sapersi (anche se ciò renderà l’attesa fino a settembre, quantomeno per l’Italia, ancora più dura). Intanto dovremmo consolarci con i vari materiali a corredo, come per esempio il video in cui Peter Weyland della Weyland Industries fa un intervento ai TED Talks del 2023 (il link è fra le Risorse in rete), diretto fra l’altro da Luke Scott, figlio di Ridley, e insieme ai fratelli Jordan e Jake, pronto a prendere in mano le redini della RSA, se mai Scott padre accetterà di andare in pensione. "È un’azienda di famiglia. Ho detto ai miei figli che fare l’attore è un mestiere difficile. Fare il regista è quasi altrettanto difficile, ma forse un po' meglio. Non c’è stato verso, mi hanno voluto seguire."
Tornando a Blade Runner 2, viste le prima dichiarazioni di Scott, sembra sempre più improbabile che la trama si ispiri a un sequel che comunque già esiste, sebbene su carta. Nel 1995 è stato pubblicato infatti Blade Runner 2 – The Edge of Human di K. W. Jeter dove Deckard (ancora protagonista) si mette in cerca del sesto replicante. Staremo a vedere.
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