Arriva in libreria la ristampa di un interessante romanzo dello scrittore Ira Levin, dal titolo La donna perfetta (The Stepford Wives, 1972). A suo tempo, era il lontano 1973, fu pubblicato dalla Garzanti con il titolo: La fabbrica delle mogli.

 

Negli Usa il romanzo fu un vero schiaffo al movimento femminista. La donna perfetta infatti narra di una beata oasi dove gli uomini sono i padroni assoluti e le loro mogliettine vivono esclusivamente per tenere in ordine la casa, essere sempre in ordine e perfette e pendere dalle labbra dei mariti.

 

Il racconto inizia con una coppia di sposi, Walter e Joanna, che decidono di lasciare la sporca e violenta città di New York per trasferirsi nella piccola, pulita e tranquilla cittadina di Stepford. Dopo poco tempo Joanna si rende conto che nella cittadina c’è qualcosa di strano. Lei che è sempre stata animata da idee progressiste trova che le donne siano troppo perfette, belle, curatissime, seno prosperoso, modi caramellosi. Tutte hanno un solo scopo: accudire e soddisfare ogni desiderio del marito, curare i figli e passare tutto il tempo a lavare, pulire, stirare, lucidare. Barbie-girl senza cervello, ma obbedienti come robot, in un Barbie-mondo fatto di casette ordinate e supermercati tirati a lucido.

 

Joanna stringe amicizia con altre due donne arrivate poco prima di lei. Bobbie e Charmaine non assomigliano alle altre donne "perfette" della città. Poi un giorno Charmaine, dopo un week-end fuori città, si trasforma in una Barbie-girl e successivamente anche a Bobbie accade lo stesso. Joanna inizia a indagare e il luogo più sospetto è quel misterioso Circolo degli Uomini, frequentato da tutti i maschi della città. Anche suo marito lo frequenta e le ha appena proposto di passare un rilassante week-end fuori città...

Copertina della prima edizione
Copertina della prima edizione
L'autore. Ira Levin, nato a New York nel 1929, è autore di diversi romanzi di successo da cui sono stati tratti numerosi film, tra cui Rosemary's Baby, I ragazzi venuti dal Brasile, Trappola mortale, Sliver e La donna perfetta. È scomparso nel 2007 a seguito di un attacco cardiaco.

La quarta di copertina. È il 1972, e New York è un luogo sporco e pericoloso per crescerci dei figli. Così Joanna Eberhart, moglie, madre e fotografa, si trasferisce con la famiglia nell'idillica cittadina di Stepford.

Joanna è una giovane americana degli anni Settanta, figlia di un'epoca in cui le femministe mettono al bando busti, giarrettiere e reggiseni e si ribellano all'ingrato destino di graziosi angeli del focolare. Naturale dunque che, una volta a Stepford, stringa amicizia con Bobbie e Charmaine, le sole donne che, arrivate anche loro da poco nella ridente cittadina, appaiono emancipate e brillanti come lei. Nella linda Stepford, infatti, le mogli sembrano tutte stranamente calme e organizzate, deliziose e avvenenti, come splendide bambole agghindate in modo impeccabile. Bambole insulse che adorano fare shopping, pulire la casa e piegarsi senza batter ciglio ai voleri dei loro uomini.

Un weekend trascorso in compagnia dei rispettivi mariti restituisce tuttavia a Joanna un'altra Bobbie e un'altra Charmaine: due zombie carine e benvestite che, come due perfette mogli di Stepford, scodinzolano servizievoli al seguito dei loro uomini. Un evento inspiegabile, misterioso quanto il circolo maschile che si erge sulla collina di Stepford frequentato dal marito di Joanna. Si dice che uno dei membri sia un esperto di materie plastiche, un altro un pioniere della tecnologia robotica. Un altro ancora uno studioso eminente del linguaggio umano e uno, infine, un illustratore bravissimo nell'accentuare i tratti femminili, esagerando le proporzioni di capelli, occhi e labbra e trasformando le donne in autentiche bellezze. Si dice che trascorrano le serate svolgendo opere di beneficenza e ingegnandosi a costruire e riparare giocattoli per bambini bisognosi... Pubblicato per la prima volta nel 1972, in piena rivoluzione femminista, La donna perfetta apparve allora come "un agguato al movimento di liberazione" della donna (New York Times), un irresistibile racconto moraleggiante sulla rivincita degli uomini. Oggi, a quarant'anni di distanza, in un'epoca in cui, come scrive Chuck Palahniuk nell'introduzione a questa edizione, "tornano reggiseni, busti, pinzette curvaciglia" e "Stepford è dappertutto", l'opera di Ira Levin ci appare come un magnifico, inquietante libro profetico.

Ira Levin, La donna perfetta (The Stepford Wives, 1972)

Traduzione Mariapaola Ricci Dèttore, BEAT, collana Superbeat 2, pagg. 183, euro 12,00