- Li ha sempre aspettati. Lui sapeva già - dico, quando lo intravvedo su una delle scialuppe che li porta sulla piattaforma.- Non dire stronzate! È solo un bambino. Cosa vuoi che ne sappia?
Gli opinionisti si erano divisi tra la fazione degli interventisti che suggeriva di annientarli subito, per evitare che fossero loro a farlo - nessuno poteva escludere questo rischio, quindi bisognava intervenire - e quella degli accoglienti che suggeriva di studiarne le mosse prima di fare qualunque cosa.
Non si parlava d’altro. Gli ufologi di tutto il mondo erano in fibrillazione e comparivano nei programmi televisi più dei politici. C’era chi sosteneva che sarebbero arrivati con grandi navi spaziali, altri si attendevano una pioggia di meteoriti, altri ancora prevedevano sciagure planetarie. Poteva essere la fine del mondo e mai come in quei giorni le chiese si erano riempite di fedeli in preghiera.
Quel giorno eravamo tutti in attesa con lo sguardo fisso sul foglio da disegno che si stendeva all’infinito nel suo colore blu uniforme.
Poi dal cielo è caduta quella sfera bianca del diametro di una palla da tennis.
- Ma come fanno? - chiede Valeria.
- A far cosa?
- Come fanno i Quattro gatti a convincere tutti che loro sono i più forti? Guardali, aprono la loro piattaforma di lancio indisturbati. Ci sono tutti gli armamenti nucleari della Terra radunati attorno al Punto, e loro aprono il loro tappetino di gomma o quello che è. Come fanno?
- Non lo so. Sono più forti di noi.
La pallina bianca si era aperta appena aveva toccato la superficie del mare. Si era sentito un grande PLOP e tutte le armi radunate attorno al Punto erano già pronte a sparare.
Era un grande materassino gonfiabile, come quelli su cui scivolano i bambini nei parchi giochi, e infatti aveva proprio la forma di uno scivolo.
I Quattro gatti - erano proprio quattro, non era un modo di dire - erano caduti dal cielo, si erano girati su se stessi quando stavano per toccare il gonfiabile, proprio come fanno i gatti, e poi erano scivolati sulla base della piattaforma.
Quattro gatti su un materassino gonfiabile!
- E adesso se ne ritornano in cielo e si portano via il nostro Andrea! - grida Valeria, sferrando un pugno sul davanzale del terrazzo.
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