Non sempre però le cose vanno come dovrebbero, e la tropue si trova di fronte a uno sgradevole imprevisto: che le fandonie che vuole raccontare poi tanto fandonie non sono. Il progetto, sotto il vestito della fiction (e qui si ha un’altra conferma dell’inclinazione del fantastico all’impegno intellettuale), si propone tra le altre cose come una riflessione sulla contraffazione delle informazioni, sui raggiri mediatici, sulle leve cospirazioniste praticate sulla credulità della gente. Ha fatto seguito una tavola rotonda intitolata “Occulto contemporaneo, orrore e musiche del diavolo” tenuta ancora dagli autori di Like Icke Arona, Cortonesi e Greco. È consistita nella presentazione dell’opera narrativa di Arona, decano dell’horror italiano ma anche giornalista, scrittore, musicista, ricercatore dell’occulto, critico cinematografico e letterario. In particolare i relatori si sono soffermati sulla natura di orrore come rielaborazione di miti e leggende tradizionali del territorio e innesti con la fantascienza e il rock.Chiuso lo “spazio Arona”, c’è stato il reading del racconto Silenzi di Mario Gazzola, poi la serata si è conclusa con la proiezione del cortometraggio Con gli occhi di domani.La giornata di sabato 31 marzo è iniziata sotto il segno di Dario Tonani, autore che negli ultimi anni ha collezionato pubblicazioni prestigiose e attratto i consensi di critica e appassionati, specie con il Ciclo dei +toons costituito da Infect@ e Toxic@[iv].
Sotto la lente di ingrandimento di Mohole è stato posto un altro ciclo tonaniano, ovvero quello costituito da quattro racconti lunghi usciti in formato digitale presso le edizioni 40kbooks: Cardanica, Robredo, Chatarra e Afritania[v].
Il ciclo uscirà su carta nel volume Mondo9 per Odissea della Delos Books, presumibilmente entro fine anno.
Tonani, in una stimolante conversazione con De Matteo e l’illustratore Franco Brambilla (moderata, al solito, da Mario Gazzola), ha messo in evidenza gli elementi salienti del suo affascinante universo steampunk, dove elettricità e informatica non hanno tenuto il passo della meccanica e gli spostamenti avvengono tramite gigantesche arche su ruote, in grado di attraversare gli ostili deserti che fanno da scenario alle storie di Mondo9. Sfortuna vuole che questi colossi transdesertici, indispensabili per i trasporti in un mondo tanto inospitale, siano abbastanza autosufficienti da riuscire ad alimentarsi da sé, nutrendosi all’occorrenza dell’equipaggio.
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