ll Mu.Fant - museo-lab del Fantastico e della Fantascienza di Torino – inaugura, grazie all’impegno appassionato dei fondatori Silvia Casolari e Davide Monopoli, il secondo importante evento nell’ambito della rassegna annuale che dedica alla fantascienza italiana.
Dopo la retrospettiva sulla produzione artistica di Osvaldo Belli, uno degli artisti torinesi del fantastico fra i più importanti in Italia, si inaugura al Mu.Fant una nuova esposizione interamente dedicata alla cosiddetta proto-fantascienza italiana, quell’insieme di produzioni soprattutto letterarie, ma che coinvolge anche il cinema, l’illustrazione, il giornalismo e il gioco, realizzato in un vasto arco temporale che va dal 1600 fino al 1950.
La mostra Gli antenati della fantascienza italiana si pone quindi come un viaggio tutto italiano alla scoperta di come, in passato, si immaginasse il futuro. L’esposizione, prima in Italia per quanto riguarda i contenuti e rara per la ricchezza ed il valore dei materiali, contempla oltre cento volumi fra prime edizioni e ristampe dal 1600 alla prima metà del 1900.
Fra i titoli in mostra – provenienti principalmente dalle collezioni private di Piero Gondolo della Riva e Riccardo Valla - spiccano un’edizione del 1607 dell’Orlando Furioso, un’edizione di Estasi e rapimento di Antonio Caputi (1755), Il mondo della luna attribuito a Goldoni (1760), i fascicoli di Herschel (prima metà dell’’800) e una cospicua raccolta di romanzi di letteratura di anticipazione a cavallo fra ‘800 e ‘900.
L’iniziativa parte dall’assunto che la “fantascienza”, genere letterario abitualmente considerato made in USA, seppure con lontani precursori europei quali Jules Verne e H. G. Wells, abbia in realtà origini assai meno definite dal punto di vista geografico e cronologico. In questa prospettiva numerose ricerche, hanno evidenziato come, anche in Italia, fosse presente una ricca einteressante produzione di letteratura avveniristica e di anticipazione, che precedette abbondantemente il 1952, anno in cui, la notissima collana Urania di Mondadori, inaugurava ufficialmente il filone d’importazione americana, battezzandolo appunto come “fantascienza”.
Già nel corso del Seicento e del Settecento si producono notevoli rappresentazioni letterarie relative a futuri lontani, viaggi spaziali, civiltà aliene, riconducibili a nomi quali Ludovico Ariosto, Giordano Bruno, Giacomo Casanova e Carlo Goldoni, per citare i più noti. A partire dai primi decenni dell’Ottocento, quando in tutta l’Europa si diffuse la notizia che la luna era abitata, il genere decolla esponenzialmente, con il conseguente proliferare di opere letterarie, illustrazioni, articoli e oggetti di diverso genere - compreso il fascicolo, pubblicato dal “Librajo Giuseppe Vaccarino” (Torino, 1836) che presenta gli abitanti della luna "visti dall'astronomo Herschel con il suo nuovo telescopio costruito in Sudafrica".
La definitiva affermazione e diffusione del genere in Italia si ha nel corso della seconda metà dell’Ottocento, quando alla curiosità astronomica, si aggiungono tematiche a sfondo sociale caratterizzate dall’affermarsi dell’idea di Futuro. Anche in questo caso non mancano nomi illustri quali: Ippolito Nievo (Storia filosofica dei secoli futuri), Carlo Dossi (La Colonia felice) e il librettista dell'Aida, Antonio Ghislanzoni, con Abrakadabra. Altre visioni future, seppur meno note, si devono a Paolo Mantegazza (L'Anno 3000), all'avvocato astigiano Agostino della Sala Spada (Nel 2073, Sogno di uno stravagante) e al giornalista Ulisse Grifoni (Dopo il trionfo del socialismo italiano). Gli inizi del ‘900 vedono infine un consistente affermarsi della letteratura italiana di anticipazione, che andrà sviluppandosi senza soluzione di continuità per oltre quattro decenni, fino all’avvento della Science Fiction d’importazione a partire dagli anni ’50.
Di questi decenni, caratterizzati anche da una varia e curiosissima produzione di pellicole cinematografiche, illustrazioni e fumetti, i maggiori rappresentanti letterari sono Luigi Motta, attratto dalle realizzazioni industriali su grande scala e dalle guerre future, come la super-guerra futura tra Asia e Occidente della Principesa delle Rose; Emilio Salgari, che fra i suoi innumerevoli mondi esotici non ha esitato a raccontare anche Le meraviglie del Duemila; e il giornalista Enrico Novelli, in arte Yambo, le cui innumerevoli raffigurazioni, letterarie, cinematografiche e fumettistiche del futuro sono state spesso caratterizzate da aspetti umoristici e farseschi.
Ma la scoperta più interessante, che verrà presentata per la prima volta durante l’inaugurazione della mostra – sabato 21 aprile - al Mu.Fant, è quella che riguarda il Mondo alla rovescia di Giuseppe Amato, un romanzo che sembra anticipare fin dal 1930 le tematiche di Philip K. Dick ed è assai più moderno di tutto quello che si scriveva in quegli anni in chiave di fantascienza, non solo in Italia ma anche in America. Si tratta di un vero e proprio “scoop” che Riccardo Valla – uno dei più apprezzati critici italiani di letteratura, nonché co-curatore dell’esposizione – ha scelto di presentare al pubblico in questa occasione.
Assieme a questa variegata raccolta di volumi, la mostra si sofferma anche sul cinema fantastico italiano di inizio novecento: la sezione - curata da Paolo Bertetti – vede un approfondimento sull’ancora poco conosciuta produzione italiana di quel periodo che comprende film come Avatar di Carmine Gallone, Mondo Baldoria, film futurista di Aldo Molinari, Viaggio a una stella di Gaston Velle.
In concomitanza con la mostra, il Mu.Fant curerà mercoledì 2 maggio 2012 in collaborazione con Le Brigate Irma Vep - presso la Bibliomediateca Mario Gromo/ Museo Nazionale del Cinema di Torino – la serata “Uomini meccanici e matrimoni interplanetari, la straordinarissima avventura del cinema muto italiano di fantascienza”, nella quale saranno proiettati i film: Un matrimonio interplanetario di Yambo (Italia, 1910), L’uomo meccanico (Italia, 1921) di Andrè Deed, Le avventure straordinarissime di Saturnino Farandola di Marcel Fabre (Italia, 1913). Durante la serata – introdotta da Marco Grifo (Brigate Irma Vep) interverranno - oltre a Paolo Bertetti e Riccardo Valla - Silvia Casolari e Davide Monopoli (curatori del Mu.Fant), Stella Dagna (Museo Nazionale del Cinema), Denis Lotti (storico del cinema).
Per gli appassionati di giochi da tavolo e di ruolo sarà inoltre possibile durante la giornata inaugurale cimentarsi nella postazione “games”: l’associazione TreEmme Torino curerà una sezione in cui saranno presentati e sperimentati diversi giochi ispirati all’immaginario fantastico del primo novecento, quali: Crimson Skies, gioco di miniature ambientato in Nord America; Lo Spirito del Secolo, gioco di ruolo con ambientazioni da letteratura Pulp; Project HOPE, gioco “ucronico”, ambientato in una Seconda guerra mondiale alternativa; 011 di Paolo Vallerga ambientato in una Torino Steampunk di fine 1800.
La mostra - visibile fino ad ottobre 2012 – offre quindi l’opportunità di immergersi in un ricco percorso fatto di illustrazioni, manifesti, giornali e riviste otto/novecentesche, cartoline, giochi, giocattoli e curiosità, film degli albori del cinema italiano, un approfondito percorso illustrativo realizzato dal comitato scientifico del museo (Riccardo Valla, Paolo Bertetti, Antonino Fazio, Piero Gondolo della Riva, Silvia Casolari, Davide Monopoli). Insomma un viaggio unico e irripetibile sull’anticipazione del futuro nel passato!
Programma:
ore 16,00 apertura
ore 16,00 visita guidata al Mu.Fant e alle nuove sezioni espositive
alla presenza dei curatori Silvia Casolari e Davide Monopoli
ore 16,30 presentazione area “games”
inizio tavoli da gioco
a cura di TreEmme Torino
ore 17,00 inaugurazione mostra
Gli antenati della Fantascienza Italiana
alla presenza di Riccardo Valla, Paolo Bertetti, Piero Gondolo della Riva
ore 18,30 aperitivo
Periodo: 21 aprile 2012/30 ottobre 2012
Ingresso: 3,5 euro tessera associativa
Info:
Spazio Mu.Fant
Via Luini 195 Torino
3498171960
associazioneimmagina@gmail.com
facebook: MuFant Torino
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