Se si ha il senso del magico dentro di sé, è incredibile cosa si possa fare con cinquanta dollari. Diciamolo subito: il vero protagonista del corto The Camera del giovanissimo esordiente Peter Lewis è la luce. E poi ci sono l'atmosfera, il mare, la musica, i colori. E una vecchia casa sulla spiaggia, dove una ragazza entra e trova una Polaroid un po' speciale.
"Il lavoro è stato definito soprattutto dalle restrizioni - racconta Lewis - di budget e di tempo. Ma ho sempre amato i film con persone del tutto normali che si imbattono in qualcosa di straordinario, di magico. Così ho pensato a qualcosa che mi consentisse di trasformare i limiti in punti di forza."
La casa del film è di proprietà dei nonni, risale agli anni Trenta ma è stata comprata negli anni Sessanta (è a Nags Head, North Carolina). La telecamera era già in suo possesso, la protagonista è sua sorella, il secondo "attore" è suo fratello. Per la fase di post-produzione, Lewis ha scaricato la versione di prova di Final Cut Pro ed è riuscito a concludere il lavoro nei trenta giorni di licenza gratuita. Insomma, l'arte di arrangiarsi.
Eppure il risultato è poetico e toccante. L'autore dice di essersi ispirato ai libri di C.S. Lewis e ai primi film di M. Night Shyamalan. E forse c'è anche qualcosa della celebre serie Ai confini della realtà. Nella Risorse in rete il link al corto su Vimeo, buona visione.
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