Questa volta è il Giappone l'unico paese a dover aspettare. In Italia come in quasi tutto il resto del mondo il nuovo colossal Disney, John Carter, esce questa settimana; anzi, in molte sale è già visibile da ieri.
"John Carter" per molti spettatori delle ultime generazioni è un nome che richiama alla mente un giovane medico, ed è curioso che la Disney abbia voluto togliere dal titolo definitivo della pellicola le ultime due parole, che meglio definivano gli scopi del film: "di Marte".
Il film com'è noto è tratto dal romanzo A Princess of Mars di Edgar Rice Burroughs, scrittore di inizio secolo diventato famoso per un altro ciclo, quello di Tarzan, ma autore in realtà soprattutto di avventure fantascientifiche, trovandosi più a suo agio su Marte o su Venere che non nella giungla africana.
Può sembrare strano nel 2012 ambientare un film su un Marte del tutto slegato dalla realtà: oggi sappiamo com'è la superficie del Pianeta Rosso, sappiamo che non c'è vita e sebbene la NASA abbia ripetutamente annunciato di aver trovato prove dell'esistenza di acqua ancora non se ne è vista una goccia.
All'epoca in cui Burroughs scriveva le avventure di John Carter invece Marte era tutta un'altra cosa. Un banale errore di traduzione dai testi italiani di Schiaparelli aveva trasformato quelli che avrebbero dovuto essere channels, cioè canali naturali, in canals, canali artificiali: stessa parola in italiano, cose del tutto diverse in inglese, soprattutto se osservate su un altro pianeta. All'inizio del secolo che ci fosse vita intelligente su Marte non era un'ipotesi, una possibilità o una speranza, ma un dato di fatto acquisito. Burroughs quindi scriveva di Marte come Salgari scriveva della Malesia: riempiendo la propria fantasia luoghi del tutto sconosciuti.
Il giocattolone della Disney esalta l'aspetto avventuroso e fiabesco, che ci sembra richiamare, più che Prince Of Persia, proprio la serie di Star Wars. Una saga di fantascienza con anima fantasy, o una saga fantasy con dettagli fantascientifici. La recensione di Pia Ferrara su FantasyMagazine pur non classificandolo un capolavoro ammette che il film è piacevole e non delude. Ma sarà il responso del pubblico a dirci se si tratta dell'alba di una nuova serie di successo o di un tentativo estemporaneo destinato a restare tale.
Qualche video
Clip: Fuga da Zodanga www.youtube.com/watch?v=v6TUYu1MIEY
Clip: 10 minuti iniziali www.youtube.com/watch?v=xl2Hw-jC1Uk
Dietro le quinte: www.youtube.com/watch?v=99dE-nkZ78s
Clip: La scimmia bianca: www.youtube.com/watch?v=f4JHmzIe2gg
Trailer italiano: www.youtube.com/watch?v=SoatAvuTz5g
Spot Superbowl: www.youtube.com/watch?v=2zpJ_-eoO_U
La galleria delle foto
La recensione
La trama. Al giovane Edgar Rice Burroughs viene comunicato che lo zio John Carter, veterano della guerra civile, è morto. In realtà, dopo essere fuggito di fronte a un'aggressione da parte di un gruppo di indiani, Carter si è risvegliato senza un'apparente spiegazione sul pianeta Marte, molto diverso da come si aspettava: ha infatti di fronte una terra piena di rigogliosa vegetazione e popolata da due razze di creature diverse, i giganteschi e guerrafondai marziani verdi e i pacifici marziani rossi, da sempre in lotta per il potere. Scappato dalle grinfie dei primi, che lo avevano catturato, John incontra durante la fuga la principessa Dejah, che ha un bisogno disperato di trovare un salvatore per il suo regno di marziani rossi, e ha accettato di mettere le proprie forze al servizio di un nuovo ed epico conflitto.
John Carter (tit. or. John Carter), USA 2012, Fantasy, durata 132'. Regia di Andrew Stanton, con Mark Strong, Bryan Cranston, Taylor Kitsch, Dominic West, Willem Dafoe, Ciaran Hinds, Lynn Collins, James Purefoy, Daryl Sabara, Polly Walker.
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