Tra gli innumerevoli eroi letterari Miles Vorkosigan è uno dei più improbabili, questo non gli ha impedito di diventare il beniamino di legioni di lettori.
Durante la sua gestazione i genitori, Aral Vorkosigan e di Cordelia Naismith, furono oggetto di un attentato con gas velenoso, e scamparono alla morte per un soffio.
Purtroppo l'antitodo al gas inalato da Cordelia provocò effetti deleteri sul feto, il cui sviluppo fu gravemente danneggiato.
Piccolo di statura e con uno scheletro fragile e malformato sembrava che per Miles le speranze di una vita normale fossero del tutto compromesse, a complicare le cose il fatto che su Barrayar, suo pianeta natale, le imperfezioni fisiche, sintomo delle temute mutazioni che funestarono il pianeta durante l'era dell'isolamento, erano viste con sospetto e portavano, nella migliore delle ipotesi, all'isolamento sociale.
Solo la ferrea volontà e un'intelligenza pronta e vivace permisero a Miles di superare tutti gli ostacoli, fino ad assumere un ruolo importante nella politica estera di Barrayar.
Il giovane, dopo una serie di vicissitudini narrate in L'apprendista ammiraglio (The warrior's apprentice, 1986), arrivò ad assumere il comando dei mercenari dendarii con il nome de plume di Ammiraglio Naismith.
I mercenari costituiscono un potente gruppo armato, che "Naismith" utilizza in azioni dove il governo barrayano non vuole esporsi in prima persona, ma il doppio ruolo a volte si fa difficile da sostenere, e obbliga Miles ad assenze anche prolungate.
Proprio durante un periodo di assenza accade l'impensabile, un'astronave della flotta mercenaria parte per una missione sconosciuta; quando Miles scopre l'accaduto capisce che solo una persona era in grado di compiere un'impresa del genere, Mark Pierre Vorkosigan.
La resistenza di Komarr, un pianeta conquistato da Barrayar, aveva creato un clone di Miles, in modo da poterlo sostituire e approfittare del caos provocato dalla loro marionetta.
Il complotto era stato sventato, Mark si era ribellato al suo destino, rifiutando tuttavia l'offerta di entrare nella famiglia Vorkosigan, cercando di trovare da solo una propria identità.
Ma ora è tornato assumendo la personalità di Miles e lanciandosi in una missione di vendetta verso il Gruppo Jackson, dove è stato creato ed è cresciuto.
Miles si lancia all'inseguimento di Mark, arrivando proprio quando il piano per liberare i cloni ospitati nel complesso sta per fallire, l'inseguimento diventa una missione di soccorso, ma le cose si complicano terribilmente.
Non c'è molto da dire su I due Vorkosigan, opera che ha vinto sia il premio Hugo che il Nebula, in una serie di notevole livello questa storia rappresenta una delle vette più alte, un romanzo poderoso ma che scorre e trascina il lettore, pagina dopo pagina, verso la conclusione.
Autrice diabolicamente abile Lois McMaster Bujold mescola i diversi ingredienti in modo da rendere difficile etichettare i suoi romanzi: space opera e scene di combattimenti si intrecciano con personaggi complessi e spinti da motivazioni credibili, la trama principale viene arricchita da numerose sottotrame, in definitiva è difficile trovare qualcuno a cui non piacciano le sue opere.
In questo romanzo e per la prima volta nella serie il punto di vista è duplice, Mark e Miles si alternano in una vera e propria danza nel narrare la storia, il clone sembra rubare la scena a Miles, la sua tormentata ricerca di identità e di giustizia, per quanto foriera di avvenimenti tragici, suscita nel lettore una simpatia istintiva.
Nonostante la complessità della serie I due Vorkosigan può essere letto con piacere anche da chi non conoscesse altri capitoli della saga, un'ottima occasione per conoscere l'affascinante universo dei Vor.
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