In questi primi giorni di febbraio possiamo trovare in libreria un romanzo del noto sceneggiatore e scrittore francese Philippe Claudel, dal titolo L'inchiesta (L’enquete, 2010). Molto noto anche nel nostro paese per vari suoi romanzi tradotti e pubblicati dalla casa editrice Ponte alle Grazie, fra cui Le anime grigie, vincitore del Prix Renaudot del 2003.
L’autore prende lo spunto dai drammatici fatti di cronaca che sconvolsero la Francia negli anni 2008/2009 per scrivere un romanzo che, attraverso pagine di forte impatto emotivo, apre gli occhi del lettore su un mondo surreale e strano ma che non è molto distante dal nostro. Protagonista senza nome è l'inquirente, che viene mandato in missione in una (anonima) città per indagare su tanti, troppi, suicidi avvenuti tra i dipendenti di una Azienda.
L'inquirente è un uomo di bassa statura, rotondetto, con pochi capelli e in lui tutto è così banale che non lo si nota neppure all’interno di una stanza. Alla stazione ferroviaria, nessuno lo attende, è sera, piove, non c’è ombra di auto pubblica. Così, trascinandosi dietro la pesante valigia, si inoltra nella città alla ricerca dell’entrata dell’Azienda.
Dopo varie e strane esperienze, trova l’entrata, ma tutto è chiuso. Un anonimo custode lo invita a tornare l'indomani senza dargli altre indicazioni. Dopo aver girovagato per ore trova alfine un albergo dove viene ammesso con malagrazia da una virago che dopo mille difficoltà e, dopo avergli "sequestrato" il documento di identità e carta di credito, gli assegna una stanza.
Da quel momento in poi le esperienze dell'inquirente saranno molto strane. Nulla procede come aveva pensato. Tutto è oscuro, imprevedibile, assurdo, kafkiano, inquietante. La città-azienda non è guidata da alcuna regola razionale: è sarà molto facile perdersi in questo dedalo spaventoso e precario. L'autore descrive un mondo dove l’individuo ha perso gran parte della dignità, è stato trasformato in una creatura robotizzata, un lavoratore, anello anonimo all’interno di un meccanismo imperscrutabile, che tutto controlla e tutto decide in maniera inappellabile.
Un brano dal testo. Procedettero seguendo una linea rossa tracciata a terra. Parallele a questa, c'erano anche una linea gialla, una linea verde e una linea azzurra. L'Inquirente approfittò di quel momento per farsi precisare le attività dell'Azienda.
"È un argomento vasto" cominciò col dire la Guida, "e io non sono la persona più indicata per risponderle. Non so tutto. In fondo so ben poco. L'Azienda abbraccia moltissime attività: comunicazione, ingegneria, depurazione delle acque, energie rinnovabili, chimica nucleare, sfruttamento petrolifero, valorizzazione di attivi, ricerca farmaceutica, nanotecnologie, terapia genica, agroalimentare, banche, assicurazioni, prospezione mineraria, cemento, immobiliare, stoccaggio e scrematura di dati sensibili, armamenti, sviluppo umanitario, aiuto al microcredito, istruzione e insegnamento, tessile, materie plastiche, editoria, Lavori Pubblici, tutela dei patrimoni, consigli in investimenti e fiscalità, agricoltura, sfruttamento forestale, analisi mentale, svago, chirurgia, aiuto alle vittime di catastrofi, e chissà quante cose dimentico!"
L’autore. Philippe Claudel è nato nel 1962 in Lorena. Affermato scrittore e sceneggiatore, nel 2003 ha raggiunto il successo internazionale con Le anime grigie, che è stato tradotto in ben trenta paesi e ha vinto il Prix Renaudot nel 2003 e il premio per il miglior libro dell’anno di Lire; Il Rapporto (2008) ha vinto il Goncourt des Lycéens nel 2007. Nel 2008 ha esordito come regista cinematografico con il film Ti amerò per sempre, replicando nel 2011 con Tous les soleils, con protagonisti Neri Marcorè e Stefano Accorsi.
La quarta di copertina. Giunto in città per indagare su un’ondata di suicidi tra i dipendenti di una fantomatica Azienda, l’Inquirente si ritrova catapultato in una realtà surreale, ai limiti dell’assurdo, inizialmente grottesca ma poi sempre più inquietante e sinistra. E così, quella che in prima battuta sembrava una missione come tante compiute in passato, per il povero Inquirente si trasforma in un’impresa impossibile, dove l’ordine normale delle cose è sovvertito, i confini tra il bene e il male diventano labili e la possibilità di far luce su quelle morti ormai passate in secondo piano una speranza sempre più flebile.
Philippe Claudel, L’inchiesta (L’enquete, 2010)
Traduzione Francesco Bruno, Ponte alle Grazie, pagg. 207, euro 16,80
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