Io il mio problema l'ho risolto. Basta con la vecchia vita sotto i ponti e sotto i porticati, negli androni, nei portoni, negli scatoloni di cartone.
Col denaro accumulato in trent’anni di randagismo mi sono comprato una casa tascabile.
Sono un uomo davvero felice, adesso: un’abitazione tutta per me! A volte viene a trovarmi qualche vecchio amico e gliela faccio provare. Per fortuna oggi, nel 2022, il mercato delle case tascabili ha avuto una flessione. Con duemilacinquecento euro chiunque può comprarsi una tascabile decorosa. Ce ne sono anche da tremila, cinquemila, ventimila euro... Roba di lusso, ma io mi accontento. Vi descrivo la mia nuova casa.
A riposo, si presenta come un parallelepipedo di plastica dura un po’ più grande di una borsa da viaggio. Pesa sedici chili ma è sistemabile su un carrello, insomma la trasporti come una valigia. Premi un pulsante e incomincia a gonfiarsi da sè: un microchip attiva un apparato rotante per cui la casa si espande aspirando aria, i tubolari sottili in fibra di carbonio si incastrano da soli e la struttura è subito in piedi, alta giusto quanto me. Entro e richiudo la porta con lo zip allarmato.
La casa è di plastica translucida, per cui è molto luminosa all'interno, ma fuori non traspare nulla. Microscopici fori provvedono al ricambio dell’aria. Le condutture d’acqua, tubi elastici garantiti vent’anni, si autosistemano nelle loro sedi; si aprono il ripiano del tavolo, la sedia, l’armadietto, la brandina (tutti mobili retrattili, in sottile plastica rigida), il piccolo lavandino, il water pieghevole al quale applico il pozzetto sanitario anti-esalazioni. La casa si può ancorare al suolo; la ricopertura esterna è un tessuto sintetico a prova di traumi, strappi, incendi, coltellate, eventi metereologici. C'è anche un impianto d'allarme. Sul “tetto” innesto i pannelli solari per l'energia. Io devo solo fornirmi di cibo e acqua per la mini-cisterna, per il resto... Beh, sono l’uomo più libero che ci sia.
Posso trascinarmi la mia casa dovunque. Vivere in un eremo o viaggiare per il vasto mondo. La casa a misura del tuo corpo comunica desiderio d’avventura, cambiamento, diversità; gioca con la tua identità, sollecita l’autonomia, il piacere di essere totalmente autosufficienti.
Ho letto che presto avremo case ultraleggere che si possono ripiegare e mettere veramente in tasca. Intanto io mi godo questo rifugio che ospita il mio corpo e i miei pensieri.
Lati negativi?
A pensarci, uno solo: se sto in piedi piazzandomi in un punto preciso, cioé mezzo passo a destra dopo l’entrata, e a trenta centimetri dalla parete, ecco, a volte la mia casa, ehm… mi sta un po’ stretta di spalle.
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